Un ragazzo ridotto in fin di vita, forse due. E poi assalti, pestaggi, teste sanguinanti, locali distrutti e in qualche caso dati alle fiamme. A Marsiglia, dove ieri sera era in programma – gruppo B degli Europei 2016 di calcio – la partita Inghilterra-Russia, già da due giorni e due notti andava avanti quella tra forze dell’ordine e centinaia, forse migliaia di hooligans assortiti. Un tutti-contro-tutti ad alto tasso alcolico, sembra: i russi età media vent’anni, gli inglesi più attempati, i marsigliesi a ri-marcare il territorio, la polizia a colpi di manganello, con i cani e i gas urticanti. Come ampiamente previsto, gli attacchi terroristici restano l’insidia più grave per la sicurezza di Euro2016, ma non sono l’unica.

 

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Nel pomeriggio il parapiglia è riesploso nella zona del Porto Vecchio, a due passi dagli yacht ormeggiati. Di nuovo scazzottate e colpi di bottiglia, le sedie dei caffè affacciati sul molo scaraventate nel mucchio e aggressioni individuali al limite del linciaggio, con immagini choc che puntualmente passano dai telefonini ai social in pochi minuti. La polizia risponde con lacrimogeni e cariche. Ci sono devastazioni e feriti, un ragazzo inglese avrà bisogno del massaggio cardiaco, una decina gli arresti. Poi le notizie in serata si rincorrono, ci sarebbero un tifoso inglese in fin di vita e uno russo in gravi condizioni. Aumenta anche il numero degli arrestati.

Sui siti d’informazione inglesi grande spazio veniva dato alle testimonianze in arrivo da Marsiglia. Gli hooligans russi avrebbero preso a bersaglio centinaia di tifosi inglesi riuniti sulle terrazze dei pub del porto vecchio, a cominciare da quelli con nomi inequivocabili, come Queen Victoria e O’Mally’s. Ma ad accusare in primo luogo gli ultras russi non è solo l’opinione pubblica inglese.

Sicuramente Oltremanica era stata dato per buono lo sforzo preventivo messo in campo dalle autorità per impedire ai soggetti più indiziati della tifoseria estrema di raggiungere la Francia e la campagna per raccomandare a tutti quelli con il bigliettomin tasca di non provocare in alcun modo la polizia francese, alludendo alla tolleranza zero con cui questa avrebbe reagito. A poco pare sia servita la presenza tra i tifosi in trasferta dei cosiddetti spotters, agenti che hanno il compito di mediare con la polizia locale, limitare eventuali intemperanze dei propri e al limite proteggerli da eventuali aggressioni. Tra le testimonianze dei tifosi c’era anche chi arrivava ad insinuare che il blocco in Inghilterra dei più facinorosi forse non era stata una buona idea, perché i russi più giovani e organizzati avevano avuto gioco facile contro gli inglesi «più vecchi e ubriachi».

 

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Un certo rilievo ha avuto anche l’arresto nel Northampronshire di James Shayler, soprannominato il “maiale di Marsiglia” da quando ai Mondiali francesi del 1998 finì in carcere per gli scontri tra hooligans e tifosi tunisini locali. L’autogol di Shayler, oggi 50enne, è stato quello di rilasciare dichiarazioni in cui si diceva certo che a Marsiglia ci sarebbero stati di nuovo incidenti. La polizia lo ha portato davanti al giudice che lo ha messo in condizioni di non viaggiare. E come lui un’altra decina di supporter già condannati in precedenza per violenze a margine di incontri di calcio internazionali.
Già, il calcio. Non sappiamo come sia poi finita la sfida di ieri sera. Di sicuro la Francia si sarà svegliata meno nervosa dopo la serata inaugurale, grazie al buon funzionamento del dispositivo di massima sicurezza. E grazie al missile pennellato di Payet che ha piegato la Romania.

La giornata di ieri si era aperta con il match – stesso girone dei francesi – tra fratelli-coltelli: l’Albania, all’esordio assoluto in una fase finale degli Europei, contro la Svizzera farcita di talenti balcanici naturalizzati.

Scherzi del tabellone e dell’Europa shakerata male, ché gli oriundi vanno tutti in una direzione e mai all’inverso. Basta aggiungere un po’ di tasso tecnico da paese ricco e il gioco è fatto. Debutto amaro quindi per la nazionale dell’«aquila bifronte» allenata dall’osannato – per il traguardo storico della qualificazione – ct italiano Gianni De Biasi: vince la Svizzera 1-0 grazie al gol di testa segnato dal difensore centrale Schär, complice una goffa uscita del portiere albanese Berisha. Rischio incubi notturni per lui come per Lorik Cana, che salva un gol quasi certo ma si fa espellere lasciando in 10 gli albanesi già nel primo tempo. Per non dire dell’attaccante Gashi, che spreca un’occasione d’oro per pareggiare nel secondo.

Tema più “colorato” del match si conferma la vicenda dei due fratelli Xhaka l’un contro l’altro schierati. Un pezzo di scena gliel’ha rubata la madre arrivando allo stadio con una maglietta divisa in due, con mezza aquila albanese e mezza croce elvetica, sul comune sfondo rosso.

Nel secondo incontro della giornata il Galles ha superato 2-1 la Slovacchia di Hamsik: gol di Bale e Robson-Kanu da una parte, pareggio illusorio di Duda dall’altra.

Oggi si comincia con Turchia-Croazia alle 15, si prosegue con Polonia-Irlanda del Nord alle 18 e si chiude con Germania-Ucraina alle 21. La sequenza di domani invece offre Spagna-Repubblica ceca e Irlanda-Svezia nel pomeriggio. Alle 21 il debutto dell’Italia di Conte contro il Belgio, accreditata come una delle migliori squadre del torneo.