Dazn a un passo dai diritti televisivi della Serie A del prossimo triennio. Poi, il rinvio, tempi supplementari, con decisione nella prossima settimana. L’assemblea della Lega di A, riunita per discutere le offerte dei due competitor in campo, Dazn appunto e Sky, non si è fatta mancare nulla, aggiungendo al menu anche risse verbali e persino contatti fisici, come quello che ci sarebbe stato tra il presidente del Genoa, Enrico Preziosi e un dirigente dell’Udinese.

Perché si parla di soldi, tanti soldi, tra gli stessi diritti tv da assegnare e anche per l’ingresso di fondi di private equity nella newco che dovrà poi trattare la vendita dei diritti televisivi del campionato italiano all’estero.

Una boccata d’aria fresca per la maggior parte delle società, indebitate, alla ricerca di liquidità per fronteggiare le perdite (biglietti-stadio, sponsor) causate dalla pandemia. E al momento, sui diritti tv, resta Dazn in pole position rispetto a Sky, che detiene i diritti dal 2003 (nelle ultime due stagioni con tre partite in esclusiva per Dazn).

C’è una netta differenza economica tra le due offerte: Dazn è arrivata a offrire 840 milioni di euro per sette partite in esclusiva di ogni turno di A, 90 in più del colosso della tv satellitare, che però lascerebbe strada a un canale tematico della Lega di A che ingolosisce qualche presidente, come Aurelio De Laurentiis del Napoli.

PER LA SERIE A CI SAREBBERO altri 70 milioni da Sky per le tre partite rimanenti della giornata del massimo campioinato, oltre ai 55 milioni risparmiati per la mancata mediazione di Infront. La cifra complessiva sarebbe poco distante, nonostante l’era Covid-19, dai 973 milioni di euro garantiti dal precedente accordo per diritti 2018-2020.

Per questo motivo 11 club, tra cui Juventus, Milan, Inter, Napoli, Lazio, erano pronte a sottoscrivere l’accordo con Dazn (solo la Roma contraria, assieme ad altri pochi club), nonostante le perplessità ancora sul tavolo sulla qualità del segnale della piattaforma, che trasmette in streaming, quindi via internet e che secondo le stime pubblicate da Repubblica, arriva a coprire il 44% del territorio italiano.

In questo senso è ancora da chiarire il rapporto tra Dazn e Tim, che dovrebbe fare da Telco, supportando l’app nella distribuzione senza lasciare gli italiani appassionati di calcio a bocca asciutta: il rinvio, con approfondimento tecnico, sarebbe avvenuto per questo motivo ma non è da escludere il colpo di coda di Sky.