Cinquecento milioni stanziati lo scorso anno, nel decreto Agosto, e un altro mezzo miliardo appostato nell’ultima legge di Bilancio: sono i fondi destinati al recupero di visite e screening saltati causa Covid. A fare i conti è stato il ministro della Salute Speranza ieri alla Camera. Il green pass è lo strumento su cui il governo ha deciso di puntare per limitare la circolazione del virus: ieri mattina alle 6 i pass scaricati erano 194 milioni. I ministeri coinvolti lavorano all’elenco di servizi per i quali non sarà necessario esibire la carta verde, come supermercati, farmacie, ospedali, ambulatori del medico di base o veterinario, uffici denunce. L’elenco definito sarà inserito in un dpcm, come previsto dal dl Covid del 5 gennaio.

L’ESECUTIVO sta anche lavorando al sistema di gestione della carta verde, che non prevede il blocco in caso di positività. Speranza: «Stiamo costruendo una modalità nostra di sospensione del green pass perché la modalità europea prevede solo la sospensione in caso di falsificazione. Introdurremo un meccanismo che porterà a un doppio automatismo: la sospensione della validità di fronte a un caso di positività e la riattivazione in caso di tampone negativo». In Italia ieri mattina abbiamo raggiunto l’89,58% di prime dosi di vaccino somministrate: «Il 10% di popolazione restante provoca i due terzi degli ingressi in terapia intensiva e il 50% nelle aree mediche – ha spiegato Speranza -. Sarà cura del mio ministero predisporre gli elenchi dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale per gli over 50 quindi, avvalendosi dell’Agenzia delle entrate, invierà loro una comunicazione».

CONFERENZA STATO – REGIONI ieri, sul tavolo il protocollo per gestire la sorveglianza e le quarantene nei team sportivi, in modo da evitare decisioni differenti nelle Asl. Il testo prevedere che con i positivi superiori al 35% del gruppo atleti venga bloccata l’intera squadra. Trovato l’accordo tra regioni e governo, si attende il parere tecnico del Cts. I governatori hanno avuto un confronto sulla scuola che ha portato a un documento indirizzato al governo, redatto dalla Campania (che sul tema è andata allo scontro frontale con l’esecutivo) e firmato da gran parte dei governatori (ma non si è ancora raggiunta una posizione definitiva). Nel testo si invita palazzo Chigi a non limitare alle zone rosse la possibilità delle regioni di emanare ordinanze sulla dad. Nel Lazio il 30, 40% degli istituti fa orario ridotto per la mancanza di docenti; a Bologna e in Toscana i problemi nelle scuole dell’infanzia e della primaria. In Sicilia molti sindaci stanno rimandando il rientro in classe a lunedì. I governatori chiedono al governo anche di semplificare le quarantene per i positivi vaccinati asintomatici.

SONO STATI 196.224 i nuovi casi ieri in Italia su 1.190.567 tamponi; tasso di positività al 16,5%; i decessi 313 (mai così tanti dal 4 maggio). In calo i posti letto occupati in terapia intensiva: 8 in meno per un totale di 1.669. Salgono i ricoveri ordinari: 242 in più, 17.309 in tutto; 2.203.082 i pazienti in isolamento domiciliare. La regione con il maggior numero di casi è stata la Lombardia (41.050) seguita da Campania (27.034), Veneto (19.811) ed Emilia Romagna (18.631). Secondo l’Oms, l’Italia è il quarto paese al mondo per numero di nuovi casi registrati fra il 3 e il 9 gennaio. Il dato record è degli Stati Uniti (4,6 milioni) quindi Francia (quasi 1,6 milioni) e Regno Unito (1,2 milioni). L’Italia ha fatto segnare 1,01 milioni i nuovi casi, più 57% (la media globale è del 55%).

DATI AGENAS: la media italiana di occupazione dei letti in area medica da parte di malati Covid è salita al 27%. I ricoveri aumentano in 13 regioni con il picco in Valle d’Aosta (54%). In terapia intensiva la media italiana è al 18% con Trento al 31%. I contagi tra gli operatori sanitari sono arrivati nell’ultimo mese a 29.560 casi. Un dato che aumenta stress e fatica tra le corsie di ospedale. «I posti occupati in rianimazione non rendono l’idea del nostro grado di preoccupazione – la denuncia di Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri -. La media settimanale dei nuovi ingressi è tra i 120 e i 140 al giorno. Restano ricoverati, esclusi guariti e deceduti, tra i 40 e i 50 pazienti. Il carico di lavoro è ben maggiore di quello che risulta dal solo dato dei letti occupati».

IN UNA SETTIMANA i ricoveri Covid negli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere sono cresciuti del 32%: «È la più veloce accelerazione registrata in due mesi. In terapia intensiva i non vaccinati sono il 67%». Per i pazienti pediatrici, l’età media ponderata è di 4,3 anni. Più colpita la fascia 0-4 anni; in particolare 0-6 mesi, che costituiscono il 42% dei pazienti ricoverati.