Nella giornata di ieri si sono registrate 43 vittime di Covid-19 e 251 nuovi casi positivi al coronavirus. Entrambe le cifre rappresentano un miglioramento rispetto a un giorno prima, quando le vittime erano state 66 e i casi 333, nonostante il numero di tamponi sia stato sostanzialmente lo stesso (circa 58 mila). È sempre la Lombardia a ospitare il maggior numero di casi. Ma a fronte di oltre 10mila tamponi, i casi di ieri nella regione sono stati solo 157, con un rapporto tra casi e test leggermente più basso dei giorni precedenti, e questa è una buona notizia. In calo, dopo l’aumento di ieri, anche il numero di pazienti in terapia intensiva, tornato a quota 161 (60 in Lombardia).

«Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-Cov-2 in Italia rimane a bassa criticità», si legge nel report settimanale elaborato sulla base dei dati regionali dalla cabina di regia composta da ministero della salute e Istituto superiore di sanità. «Tuttavia», prosegue il report «a livello nazionale, si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente». Era un dato sottolineato già nei giorni scorsi, e da attribuire in gran parte alla Lombardia. «Sebbene tale riscontro possa essere in parte da attribuire alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, questi segnali non devono essere sottovalutati in quanto evidenziano come l’epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa e come la situazione epidemiologica sia estremamente fluida», conclude il documento.

L’indice di trasmissione del virus rimane al di sotto della soglia critica in ogni regione tranne il Lazio, dove sfora a 1,12. È verosimilmente il risultato del cluster scoperto alla clinica San Raffaele. «Ce lo aspettavamo ed era inevitabile poiché è causato dai focolai ormai chiusi nella città di Roma», dice l’assessore alla sanità del lazio Alessio D’amato. «Sarebbe stato grave l’inverso poiché avrebbe significato la non tempestiva delimitazione di tutti i casi dei focolai. La rilevazione del ministero ci dice inoltre come il Lazio abbia il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale».