Nessuna crepa nell’intesa militare tra Francia e Gran Bretagna, malgrado le tensioni crescenti per i migranti di Calais. Ieri, al vertice bilaterale tra Parigi e Londra che si è tenuto a Amiens e nella Somme (nella battaglia del novembre 1916 sono morti 400mila britannici), François Hollande e David Cameron hanno annunciato un investimento comune di 2 miliardi di euro per sviluppare programmi di droni di combattimento, un rilancio della collaborazione tra i due paesi europei che hanno il nucleare (e che sono membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu).

Sui migranti di Calais, Cameron non ha ceduto nulla e Hollande è stato sulle difensive. L’aiuto finanziario della Gran Bretagna alla Francia, oggi intorno ai 60 milioni di euro, sarà aumentato di 22 milioni quest’anno, da destinare a “infrastrutture prioritarie per la sicurezza di Calais, per sostenere il lavoro delle forze dell’ordine francesi”. I soldi serviranno per la “gestione dei centri di accoglienza”, ma soprattutto per “l’allontanamento dei migranti” economici, che, stando alle dichiarazioni fatte alla France Presse alla conclusione del vertice, “non hanno bisogno di protezione”. Verranno alzate le barriere di filo spinato che proteggono i posteggi e gli imbarchi dei camion che da Calais sono diretti a Dover, il porto verrà reso “più sicuro”.

La concentrazione dei rifugiati a Calais è dovuta al fatto che le persone vogliono raggiungere la Gran Bretagna, dove molto spesso hanno famiglia, amici o membri della comunità di appartenenza. C’è l’enorme problema dei minorenni isolati, più di 300 nella zona sud della “giungla” in via di smantellamento da lunedi’. Il ministro degli interni, Bernard Cazeneuve, si è limitato ad affermare che per tutti coloro che “hanno legami in Gran Bretagna, in particolari i minorenni isolati”, i singoli “casi” verranno esaminati “nell’equilibrio delle relazioni tra Francia e Gran Bretagna”, Hollande si auspica che “possano venire accolti” da Londra. Negli ultimi giorni, sono cresciute le pressioni, anche da parte dell’opinione pubblica britannica, per trovare una soluzione almeno per i minorenni. C’è stata una manifestazione, lo scorso fine settimana a Calais. Ma il governo francese non vuole esagerare e ha fatto sapere che “gli accordi del Touquet non saranno modificati”: si tratta di accordi bilaterali Parigi-Londra firmati nel 2003. E’ la reazione ufficiale alle dichiarazioni del ministro dell’Economia, Emmanuel Macron, che sul Financial Times di ieri ha affermato che se la Gran Bretagna voterà il 23 giugno a favore del Brexit, la Francia non bloccherà più i migranti a Calais: “il giorno in cui questa relazione sarà spezzata, i migranti non saranno più a Calais”. Il segretario di stato agli Affari europei, Harlem Désir, ha precisato che gli accordi del Touquet sono “bilaterali”, quindi non hanno nulla a che vedere con la Ue: “non c’è ricatto, né minaccia”, ha detto, aggiungendo pero’ che “la cooperazione è più facile come membro Ue che nel caso in cui la Gran Bretagna non lo sia più”. Anche Hollande ha detto a mezza voce che ci saranno “conseguenze”, come già aveva affermato il presidente della regione Nord-Pas-de-Calais-Picardie, Xavier Bertrand (Les Républicains). Del resto, Cameron ne sta facendo un argomento nella campagna contro il Brexit.

A Calais, intanto, l’evacuazione continua senza sosta. L’obiettivo resta di distruggere tutta la zona sud della “giungla”, dove tra l’altro sorgono la maggior parte dei “luoghi di vita” (la scuola, la biblioteca, i luoghi di culto, dei ristoranti improvvisati), che la sentenza del tribunale amministrativo di Lille, che dava il via libera all’evacuazione, aveva affermato che dovevano essere preservati. Ma il governo ha deciso di intervenire con i bulldozer, senza aspettare il ricorso giudiziario delle associazioni di difesa dei migranti. Sul posto, la tensione è sempre estrema. Degli iraniani si sono cuciti la bocca, per protestare e minacciano uno sciopero della fame. Oggi, Hollande riceva Angela Merkel all’Eliseo, per preparare il vertice Ue-Turchia del 7 marzo. Oggi è anche prevista una video-conferenza tra Hollande, Merkel, Cameron e Putin sulla Siria.