Calabria, Salvini chiude il tour in anticipo
Matteo Salvini prova a redimersi dai peccati bolognesi del giorno prima e di buon mattino sbarca a Lamezia per poi salire lungo i tornanti che lo portano alla Certosa di […]
Matteo Salvini prova a redimersi dai peccati bolognesi del giorno prima e di buon mattino sbarca a Lamezia per poi salire lungo i tornanti che lo portano alla Certosa di […]
Matteo Salvini prova a redimersi dai peccati bolognesi del giorno prima e di buon mattino sbarca a Lamezia per poi salire lungo i tornanti che lo portano alla Certosa di Serra San Bruno. I monaci lo accolgono e gli donano l’effige di San Bruno. Lui scende a Serra e lo mostra alla folla che lo applaude. Il plot è sempre quello. Da una parte il politico aggressivo con la bava alla bocca che urla contro i «comunisti che passano il tempo a dire scemo e vaffanculo». Dall’altra la pacifica manifestazione di chi non vuole piegarsi e «legarsi» al truce capo del Carroccio.
Dopo la tappa vibonese, Salvini conclude il suo tour elettorale in Calabria al Teatro Comunale del capoluogo. In prima fila c’è il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che non vede l’ora di salire sul carroccio del vincitore. Si dice che voglia fare l’assessore regionale. E infatti ha da poco aperto la crisi al comune prendendosi le contumelie del suo partito, Forza Italia. L’aria da guerra in famiglia è quella. Salvini prende in giro Silvio Berlusconi per il suo gran rientro da queste parti, oggi a Lamezia («più siamo è meglio è») e, alla fine, infierisce sul dimissionario capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio («Ho una notizia da darvi: si è levato dai piedi»). La platea gode, acconsente e intona un «Di Maio, vai a lavorare». Lui fa finta di placare gli animi, saluta tutti e ritorna verso la sua preda più ambìta, l’Emilia-Romagna.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento