«Tengo famiglia». E la politica di Calabria resta sempre più affare di famiglia. Le regionali più lunghe della storia, 12 mesi di campagna, un casting infinito per cercare gli aspiranti presidenti. E finalmente si parte. Liste e candidati ufficializzati e altri 30 giorni roventi. I pretendenti a rimpiazzare Jole Santelli (Fi) sono quattro. Gran favorito è il centrodestra di Roberto Occhiuto (Fi) alla guida di 7 liste: Fi, Fdi, Lega, Udc, Cambiamo, Noi Con L’Italia e Coraggio Italia.

IL FRONTE AVVERSO si fa in tre. Il centrosinistra allargato ai grillini punta sulla neurologa Amalia Bruni (Pd) che capeggia 7 liste: Pd, M5s, Tesoro Calabria, Partito animalista, Europa Verde, Ps, Bruni presidente. C’è poi la coalizione civica trainata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. In campo da ben 8 mesi, ha avuto il tempo di assemblare 6 formazioni (anche se ne attendeva di più): De Magistris presidente, DeMa, Uniti con de Magistris, Per la Calabria, Calabria resistente e solidale, Un’altra Calabria è possibile. Infine c’è il “gianburrasca” Mario Oliverio. Da 20 mesi aspettava questo momento. Da quando il Pd non lo ha presentato per la riconferma nelle regionali 2020, l’ex presidente l’aveva giurata.

ALLA FINE, DOPO ESSER stato assolto nei processi pendenti, si ripresenta contro tutto e tutti (specie contro i suoi ex compagni). In poco tempo è riuscito a tirar fuori una sola lista, quanto basta. Ma spulciando la lenzuolata dei 500 candidati, un dato balza agli occhi. È sempre stata una questione di famiglia la politica a queste latitudini. Ma stavolta è un fatto strutturale. La montagna di dichiarazioni su liste pulite e rinnovate alla fine ha partorito un topolino. Non mi posso candidare? Nessun problema: candido mia moglie, mia figlia, mio fratello, un nipote, la nuora, la cognata, un congiunto qualsiasi. Quasi fosse una successione dinastica. Fatta la legge, trovato l’inganno.

Così alle elezioni del 3 e 4 ottobre c’è Roberto Occhiuto, fratello del sindaco di Cosenza, Mario. Ma è in tutto l’arcipelago di destra che l’operazione “maquillage domestico” si è diffusa a macchia d’olio. I protagonisti di vent’anni di politica si sono volatilizzati. Ma solo in apparenza. Fuori per inchieste giudiziarie gli ex presidenti del consiglio Franco Talarico (Udc) e Mimmo Tallini (Fi), niente ricandidatura per il capogruppo azzurro e ras delle cliniche private Claudio Parente (nomen omen), niente campagna elettorale per l’ex assessore Pino Gentile (Fi), nuovo stop, dopo quello del 2020, anche per Ennio Morrone, con ruoli apicali prima nel centrosinistra e poi tra i berlusconiani. Al loro posto ecco avanzare la flotta di parenti, fedelissimi, portaborse, giannizzeri.

E COSÌ NELLA LISTA del presidente Occhiuto si presenta il cognato, Piercarlo Chiappetta. In Forza Italia ritroviamo la figlia di Pino Gentile, Katia, che ha seppellito l’ascia di guerra contro gli Occhiuto in nome di un accordo più complessivo che passa anche dalla Camera (in caso di elezione di Occhiuto, infatti, il suo posto a Montecitorio andrà ad un altro Gentile, questa volta Andrea, figlio del senatore Antonio). Sempre tra gli azzurri si candida un altro congiunto illustre: Silvia Parente, figlia di Claudio. Quanto ai Morrone ecco spuntare la moglie dell’ex consigliere Luca Morrone, Luciana De Francesco, nuora di Ennio. Morrone jr non poteva ripresentarsi visto che si trova indagato per corruzione nell’inchiesta Passepartout in cui, paradossalmente, è accusato di aver firmato per la defenestrazione del sindaco di Cosenza in cambio di presunte utilità politiche future. Il paradosso è che quel sindaco era proprio Mario Occhiuto.

MA IL GATTOPARDISMO di Calabria ha ramificazioni anche a sinistra. La cognata di Amalia Bruni è in lista nel Pd. Si chiama Aquila Vilella. Ma, ad onor del vero, lei ha già un passato in politica. E, infine, le parentele che scottano. Nella Lega scoppia il caso della candidatura nella circoscrizione sud di Enzo Cusato, ex consigliere di Rosarno, comune di recente commissariato per infiltrazioni. Il candidato Cusato è consuocero di Rocco Bellocco, avendo la figlia sposato Domenico, figlio del presunto capoclan della Piana. Benvenuti in Calabria.