Ancora un commissario per la fiction tv, ma questa volta con una particolarità: è morto. È Leonardo Cagliostro – figlio della adrenalinica vena creativa di Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi – protagonista della nuova fiction in sei prime serate La porta rossa, una coproduzione Rai Fiction-Velafilm, per la regia di Carmine Elio che Rai2 trasmetterà a partire dal 22 febbraio. Nel livido blu di Trieste – riprese quasi sempre notturne, fotografia (splendida) di Alessandro Pesci e Roberto Cimatti – questo noir atipico per la fiction Rai – non a caso, come Rocco Schiavone, trova ospitalità su Rai 2 -, mescola fantasy, soprannaturale e personaggi per una volta ben scritti e interpretati.

Lino Guanciale è il protagonista di questo plot «un morto» che ha deciso di non oltrepassare La porta rossa, perché nel futuro ha visto una minaccia verso la moglie Anna (Gabriella Pession), probabilmente la stessa mano che lo ha ucciso mentre stava inseguendo un criminale.«Ho letto il copione – racconta l’attore abruzzese, protagonista di numerose fiction di successo – e ho scoperto che a pagina 2 morivo. Andando avanti ho capito che sarebbe stata una serie complessa».

Nella nuova condizione realizza un collegamento con il mondo dei vivi, Vanessa (Valentina Romani) una ragazza con le facoltà di medium. In questo modo, sottolineano gli autori, l’elemento soprannaturale:«Non solo non indebolisce l’impianto del whodunit, ma il tema della vita dopo la morte può emergere in tutta la sua potenza metaforica».

Lucarelli sottolinea: «È un progetto molto diverso tra i tanti che ho curato. La difficoltà è stata tutta nel trovare un equilibrio, capire cosa succede dopo la morte, scoprire chi ha ucciso chi e perché. Siamo convinti però di esserci riusciti».