Dopo una straordinaria campagna pubblica di Trump e dei suoi alleati, il Dipartimento di Giustizia ha sospeso la causa penale contro Michael Flynn, primo consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, accusato dall’Fbi di aver mentito riguardo le sue conversazioni con l’ambasciatore russo negli Stati uniti durante la transizione presidenziale del 2016.

Flynn si era dichiarato colpevole per ben due volte. Eppure il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato di aver abbandonato la questione perché quelle bugie non erano «materialmente» rilevanti per l’indagine russa.

La decisione di far cadere le accuse penali non solo scagiona Flynn, ma stabilisce un pericoloso precedente, quello di poter gestire le questioni criminali in modi favorevoli agli alleati politici.

Secondo gli esperti legali, la mossa è straordinaria e senza precedenti: «Non ho mai visto nulla di simile», ha detto al New York Times Julie Oullullan, ex procuratrice federale.

Una decisione che è solo l’ultima di una serie di mosse legali che il Dipartimento di Giustizua, sotto la guida del procuratore generale William Barr, fedelissimo di Trump, ha intrapreso per minare e smantellare il lavoro degli investigatori e dei pubblici ministeri che hanno esaminato l’operazione di interferenza elettorale della Russia nel 2016 e i suoi collegamenti con le persone associate alla campagna di Trump. Ovvero, il Russiagate.

Il caso contro Flynn era arrivato all’ufficio dell’ex consigliere speciale, Robert Mueller, diventando subito, per Trump e i suoi sostenitori, una causa politica spinta dai democratici per danneggiare il presidente.

Da giorni Trump ventilava di stare prendendo in considerazione la grazia per Flynn, ma con la sua decisione Barr ha improvvisamente risolto il caso: anche se si è dichiarato colpevole, Flynn è innocente. «Una grazia sarebbe stata molto più onesta», ha commentato alla Cnn Samuel Buell, ex procuratore federale e ora docente di diritto penale alla Duke University.

La mossa di Barr in sostanza cancella i motivi di colpevolezza di Flynn. E, poiché non è mai stato condannato e il governo non è disposto a proseguire ulteriormente la questione, è praticamente certo che l’accusa cadrà. Al momento il giudice sta ancora valutando se accogliere la richiesta del Dipartimento di respingere l’accusa «con pregiudizio», il che significa che in futuro non potrà essere cambiata.

La notizia della decisione del Dipartimento è stata accolta con piacere da Trump che ha definito Flynn un eroe. E non esclude di reintegrato nella sua amministrazione.