Un incidente sul lavoro molto grave si è verificato lunedì all’Ilva di Taranto. Il terzo nel giro di appena due mesi. Un operaio di 57 anni, T. T., di Venosa (Potenza), che per conto della ditta d’appalto Transervice stava aiutando a scaricare sacchi di cemento nel reparto Magazzini generali dell’Ilva, è caduto dal pianale del rimorchio di un tir, da un’altezza di un metro e quaranta, battendo la faccia per terra. Il lavoratore ha riportato un forte trauma cranico commotivo e un trauma facciale ed è ricoverato in rianimazione.

I colleghi intervenuti per soccorrerlo si sono resi subito conto della gravità delle sue condizioni. L’operaio è stato prima accompagnato nell’infermeria dello stabilimento e poi trasportato all’ospedale Santissima Annunziata. A quanto si è appreso, è stato sottoposto all’esame della Tac e i medici non hanno ancora deciso sull’opportunità o meno di sottoporlo ad intervento chirurgico.

Sul posto sono intervenuti funzionari dello Spesal, (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Asl per ricostruire la dinamica dell’incidente. «Probabilmente – ha dichiarato Vincenzo Vestita, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della Fiom – il lavoratore ha perso l’equilibrio. L’operaio era insieme a un addetto Ilva che con un apparecchio di sollevamento a forche stava tirando giù il cemento. Non c’è stato alcun punto di contatto e non si può fare riferimento a una manovra sbagliata. Un incidente anomalo, che non è avvenuto sugli impianti».

Le ipotesi più accreditate parlano infatti di un improvviso malore o di un movimento scomposto dell’operaio, che ha causato il grave infortunio.