Bygmalion, il grande pigmalione dell’Ump, ha distrutto la sua statua invece di darle vita. Bygmalion è il nome di una società che organizza eventi. E’ stata fondata da due amici di Jean-François Copé, l’ormai ex presidente dell’Ump, che ieri ha dovuto rassegnare le dimissioni assieme a tutta la direzione del partito, due giorni dopo la sconfitta elettorale che ha visto il Fronte nazionale diventare la principale opposizione a Hollande. Copé sarà sostituito dal 15 giugno da un triumvirato provvisorio alla testa dell’Ump, formato da tre ex primi ministri, Alain Juppé, François Fillon e Jean-Pierre Raffarin, in attesa di un congresso straordinario in ottobre che dovrà scegliere una nuova direzione del partito.

Bygmalion è accusata di aver emesso false fatturazioni durante la campagna elettorale di Nicolas Sarkozy alle presidenziali del 2012, per mascherare lo sfondamento del tetto legale di spesa, che in Francia è di 22,5 milioni di euro. L’avvocato di Bygmalion, il principe del foro Patrick Maisonneuve, afferma che la società è stata sottoposta a ricatto dall’Ump e costretta a emettere false fatturazioni, inventandosi degli eventi che in realtà non hanno mai avuto luogo per mascherare la truffa. L’ex braccio destra di Copé, ex vice-direttore della campagna di Sarkozy (e ora ben protetto dal seggio di parlamentare europeo), Jérôme Lavrilleux, in lacrime di fronte alle telecamere di BfmTv, ha confessato: “ci sono state delle fatture fatte pagare all’Ump che pero’ corrispondevano a delle spese fatte per la campagna” di Sarkozy. I conti di campagna dell’ex presidente sono del resto stati contestati dal Consiglio costituzionale. L’Ump aveva organizzato una colletta tra gli elettori e incassato più di 10 milioni di euro per pagare la multa.

Copé fino all’ultimo ha affermato di “non sapere”, scaricando la responsabilità dei traffici finanziari sul suo ex braccio destro. Sarkozy tace ma fa dire ai suoi fedelissimi di essere “molto scontento” che il suo nome sia stato trascinato nello scandalo e che non si è mai occupato dell’ “intendenza” (cioè dei soldi raccolti per la campagna). Si sta parlando di milioni di euro: i 23 milioni ufficialmente spesi da Sarkozy nel 2012, i 18 milioni che Bygmalion avrebbe fatturato all’Ump, cifra che secondo il settimanale Le Point salirebbe a 26,7 milioni. Ci sono state perquisizioni all’Ump e in vari uffici dei suoi principali dirigenti, oltre che da Bygmalion.

La storia è estremamente complicata, ma il senso politico è una vera e propria bomba. L’Ump sta scoppiando. A due giorni dalla sconfitta elettorale, ha perso il presidente e ci sono sospetti sul suo principale esponente, Nicolas Sarkozy, che pare ormai bruciato per correre ancora per la presidenziale del 2017. Il Partito socialista tace e non approfitta del crollo della destra di governo: lo scandalo getta discredito su tutta la classe politica e Marine Le Pen, la vincitrice delle europee, non si aspettava tanto. Ieri, Marine Le Pen ha colpito duro: Sarkozy “ha tradito la democrazia”, ha affermato, ha speso più del doppio di quanto fosse legale, travisando cosi’ il risultato del primo turno della presidenziale. Sarkozy “ha rubato il risultato”, sostiene Le Pen, che punta il dito contro il cosiddetto “Sarkothon” (cioè il crowdfunding tra gli elettori Ump per pagare l’eccesso di spesa della campagna), che avrebbe preso in giro dei cittadini ignari. Nuova prova, se ce ne fosse bisogno – sottolinea la leader dell’estrema destra – del marciume della vita politica francese. E come se non bastasse, ieri l’ex segretario generale dell’Eliseo ai tempi di Sarkozy, Claude Guéant, era ancora in stato di fermo, sotto interrogatorio sul caso Tapie-Crédit Lyonnais, sospettato di aver favorito l’affarista, che ha incassato 45 milioni di “danni morali” nel caso che lo opponeva alla banca (pubblica ai tempi dei fatti, uno scandalo legato alla compra-vendita della Adidas).

Tra i militanti dell’Ump è la costernazione. Il mondo politico ufficiale è paralizzato. Non solo l’Ump, che è in via di implosione. Dopo il risultato disastroso delle europee, lo scandalo Bygmalion rischia di gonfiare ancora più le vele dell’antipolitica e della rabbia popolare, che già si è manifestata con il voto per il Fronte nazionale.