Dopo il no della Tim in Italia, ecco il no inglese a causa delle sanzioni Usa a Huawei, l’azienda cinese leader delle telecomunicazioni, principale fornitore di infrastrutture di reti 5G.

La sua presenza in Europa è diventata motivo di contesa tra Us e Cina. Washington agisce in modo chiaro: l’intento principale di Trump e dell’amministrazione americana, e c’è da credere che sarà anche quello di una eventuale Casa bianca a guida democratica, è quello di rallentare, lo sviluppo cinese delle reti 5G, molto in vantaggio rispetto agli Usa.

La Huawei è obiettivo perfetto: un passato ambiguo, una vicinanza al governo innegabile, benché sia un’azienda privata, la forza dei sospetti superiore alle prove; gli Usa sostengono da sempre che la Huawei metterebbe a rischio la sicurezza nazionale dei paesi, gestendo una mole di dati sensibili che potrebbero finire nelle grinfie dei cinesi.

Sospetto legittimo ma ad oggi mai suffragato da prove. I sospetti di chi ha abboccato all’amo americano (che esiste dai tempi di Obama e non è prerogativa di Trump, benché all’epoca il problema fosse Zte e non Huawei), non hanno mai provato questo collegamento e per di più ignorano – volutamente, si spera – quanto tutti sanno: chiunque gestirà le reti potrebbe avere la possibilità di estrarre dati per altri (a meno che lo scandalo Nsa e Cambridge Analytica non siano invenzioni della propaganda cinese).

In questo contesto la Cina ci ha messo del suo, rispondendo a provocazioni in modo opaco o non volendo mai chiarire alcuni aspetti ambigui della propria legislazione in materia di sicurezza. Ma quello che conta è quanto Huawei ha ormai finito per rappresentare: lo strumento del confronto tra i due giganti nell’ambito del 5G. Chi arriverà primo avrà vantaggi enormi.

In questo clima ieri Londra ha reso noto che dal 2021 gli operatori di tlc britannici non saranno più autorizzati ad acquistare materiali dalla Huawei per la rete 5G ed entro il 2027 dovranno rimuovere tutte le tecnologie provenienti dal gruppo cinese.

Questo, posto che sia possibile e alcuni a Londra lo hanno sottolineato, porterebbe a un ritardo di un anno nello sviluppo del 5G nel Regno Unito. Huawei ha denunciato la propria delusione, a fronte degli importanti investimenti anche in termini di personale effettuati sul territorio britannico, anche perché fino a poco tempo fa Londra sembrava decisa ad andare avanti sulla propria strada di cooperazione con l’azienda cinese. Allora la delusione fu tutta a stelle e strisce.