Sono Jean Seberg e Jean-Paul Belmondo – in Fino all’ultimo respiro – i protagonisti del manifesto della trentaquattresima edizione del Cinema Ritrovato, a Bologna dal 25 al 31 agosto. Il film di Godard, in versione restaurata, è in programma fra i 400 titoli del festival che celebra il suo sessantesimo anniversario.
«Fino a due mesi fa fare il festival ci sembrava impossibile», ha detto il direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli ieri, alla presentazione del programma del 2020. E invece il Cinema Ritrovato quest’anno ha finito per essere più «grande» che mai, ampliandosi anche in nuove sale messe a disposizione dal comune e dagli esercenti per poter rispettare le misure di sicurezza: su 6000 posti disponibili in totale se ne potranno occupare 3.600. Una crescita frutto anche della collaborazione con la Mostra di Venezia, che a Bologna presenta la sezione Venezia Classici. La inaugura la proiezione di Sono innocente (1937) di Fritz Lang, che apre anche la retrospettiva dedicata quest’anno a Henry Fonda.

E al Cinema Ritrovato partecipa in anteprima mondiale anche uno dei film «etichettati» Cannes 2020: il postapocalittico Last Words di Jonathan Nossiter, girato tra il parco archeologico di Paestum e la stessa Bologna. In anteprima al Festival ci sarà poi Gomorra – New edition, restauro e versione director’s cut del film del 2008 di Matteo Garrone, che lo presenterà al pubblico, e Fellini degli spiriti di Anselma Dell’Olio.

FRA I CINE-CONCERTI in Piazza Maggiore Sylvester (1924) di Lupu Pick – la cui partitura musicale scritta da Klaus Pringsheim è stata riscoperta dalla Deutsche Kinemathek – e Come vinsi la guerra (1926) di Buster Keaton, parte di un programma che il Cinema Ritrovato dedica al grande filmmaker, di cui fanno parte anche The Boat (1921), The Balloonatic (1923), The Blacksmith (1922) e The Love Nest (1923).
Marco Ferreri Ritrovato è invece il titolo della retrospettiva dedicata al regista di Dillinger è morto, che include i suoi primi lavori da produttore negli anni 50 – fra cui Donne e soldati di Luigi Malerba e Antonio Marchi che, spiega Farinelli, «ispirò Monicelli per L’armata Brancaleone». E poi i suoi primi film girati in Spagna, oltre a classici come La grande abbuffata e La donna scimmia, che verrà presentato con i tre finali diversi girati da Ferreri.

UNO DEI TANTI programmi del festival – a cura di Irene Bonnaud e Bernard Eisenschitz – è dedicato alle pioniere del cinema sovietico, e ai loro film degli anni 20 e 30: «Negli ultimi anni si sono riscoperte tante grandi registe, ma non si è guardato oltre certi paesi e regioni del mondo», dice a proposito di questa selezione Ehsan Khoshbakht, curatore del programma dedicato a Frank Tuttle Stuart Heisler: «Maestri dimenticati di tutti generi del cinema statunitense». Un programma che è anche una «celebrazione della sinistra hollywoodiana» della quale i due registi erano esponenti, per cui furono perseguitati negli anni del maccartismo. Al Cinema Ritrovato ci sarà poi un omaggio – Cinemalibero – Restauro come Resistenza – alla regista, attivista e poetessa scomparsa quest’anno: Sarah Maldoror.