Il titolo può suonare vagamente sinistro, ma presto lo spettacolo si rivela un inno alla vitalità e alla fantasia. Risonanze magnetiche non è infatti un esame clinico, quanto quel flusso di vibrazioni che possono portare ciascuno, se non alla felicità, almeno alla liberazione da quanto da quanto intorno gli erigono pregiudizi, abitudini massive e convenzioni. Lo spettacolo è una sorta di apologo, terapeutico e ricostituente. Una storia semplice ed esemplare sulla necessità di vincere la pigrizia e la sfiducia per sentirsi a un certo punto della vita decisamente «meglio». È quanto succede a tre creature, due donne e un uomo, colti lungo gli ultimi tre decenni, ma capaci alla fine di unire le proprie forze, e le proprie vite, in un menage che li liberi dai molti stress accumulati: le manie «naturiste» e la frequentazione di un terapeuta, le paure represse e il pudore bene in vista. Fino a constatarne la assoluta inutilità. Alessandra Panelli sa ben raccontare la quotidianità «ridicola» e insieme sofferta di chi obbedisce alle mode e ai modelli più facili di vita collettiva. Aiutata in questo dalla fisicità complice dei tre attori: Mauro Marino, Barbara Porta e Costanza Castracane.