Vittoria importante. Non bella ma necessaria. Certamente non scontata. Il primo dei tre test match autunnali era quello più alla portata degli azzurri ma nessuno alla vigilia dava per certa una vittoria su Figi. E’ finita 19 a 10 per l’Italia, con una meta per parte (Simone Ferrari e Leone Nakarawa) e i calci piazzati di Carlo Canna a fare la differenza nel punteggio.
Non è stata un’impresa facile: se Figi ha sbagliato molto nei passaggi alla mano – ma Figi «forza»  sempre nella trasmissione nella palla, è una caratteristica del suo gioco – gli azzurri hanno fatto altrettanto nelle scelte di gioco, mettendo così in evidenza la mancanza di esperienza internazionale di molti dei suoi giocatori. Conor O’Shea si è detto molto soddisfatto, e ne ha ragione, ma lui per primo è cosciente di quanta strada va ancora percorsa per allineare il gioco della squadra sui livelli del top rugby.

La nazionale di rugby tornava a Catania dopo oltre un ventennio. Il pubblico di casa ha potuto godere di una vittoria, evento non frequente nell’italrugby, e dell’esordio in campo del giovane agrigentino Giovanni Licata, terza linea che nel secondo tempo è subentrato a Francesco Minto. Esordienti anche Jaden Hayward, schierato dall’inizio, e Matteo Minozzi e Ian McKinley, entrati a match in corso. Per l’irlandese equiparato c’è anche la soddisfazione dell’ultimo calcio piazzato che ha fissato definitivamente il risultato.

Subito avanti con un calcio di punizione di Canna (4’), gli azzurri sembravano in grado di esercitare una buona pressione sui punti di incontro, impedendo ai figiani di recitare il loro copione fatto di passaggi veloci e off load tanto spericolati quanto micidiali. Le folate offensive dei nostri avversari non trovavano sfogo grazie anche a una buona sequenza di placcaggi. Jaden Hayward, schierato estremo, dimostrava buona qualità nell’uno contro uno, Bellini e Boni trovavano spesso lo spazio in cui infilarsi. Fuser e Budd dominavano le touches. Più complicato dare continuità al gioco offensivo, vuoi per la fretta e vuoi per qualche errore nei passaggi.

Figi trovava comunque modo di riportarsi in parità (3 a 3) con un piazzato di Volavola al 21’ e gestiva ordinatamente le mischie a proprio favore. Pativa però le rimesse laterali, perdendone ben 3 su 7. All’Italia non restava che ricominciare a fare gioco, cosa che le riusciva soltanto in parte per la consueta imprecisione nei passaggi. Era però aiutata dalla fallosità dei figiani e dopo l’ennesima punizione nell’area dei 5 metri era Simone Ferrari a trovare il varco per schiacciare in meta. 10-3 con la trasformazione di Canna. Pareva l’abbrivio per una gara di facile gestione ma i figiani trovavano comunque modo di rendersi pericolosi non appena gliene veniva dato modo. Prima un erroraccio di Hayward, che si faceva intercettare un calcio di liberazione spianando la strada a Tuisava e soltanto un intervento alla disperata (e forse scorretto) di Castello impediva la segnatura. Cinque minuti dopo era Nakarawa a prendere palla, sfuggendo a due placcaggi sbagliati di Parisse e Minto (tra i più esperti in campo) e andava in meta. Volavola trasformava e il tempo si chiudeva in parità: 10 a 10.

Si riprendeva e al 45’ l’Italia era in meta con Carlo Canna, abile a rubare una palla in una maul figiana, ma la segnatura era annullata per un evidente fuorigioco dell’apertura azzurra. Cambiavano le prime linee e le riserve figiane si dimostravano meno in palla di quelle azzurre. Al 53’ ennesimo fallo dei figiani e Canna centrava i pali (13-10). Al 57’ nuova opportunità dalla piazzola e il kicker degli azzurri (di gran lunga il più preciso tra i molti succedutisi negli ultimi quindici anni) non sbagliava: 16-10.

Un cartellino giallo per Volavola (63’) lasciava Figi con un uomo in meno ma gli azzurri non erano capaci di approfittare dei dieci minuti in superiorità numerica. Molti, troppi errori nella trasmissione della palla, poca chiarezza di idee, ma anche tanta voglia di portare a casa un successo imprtante. Al 65’ la maul azzurra era a un passo dalla meta ma ancora un errore vanificava tutto. Cambiava anche la mediana: fuori Canna e Violi, dento McKinley e Gori, mentre Lazzaroni rilevava Fuser in seconda linea. A un minuto dalla fine ancora un fallo di Figi dava a McKinley la chance di firmare il suo esordio in nazionale con 3 punti. Sabato tocca all’Argentina che ieri a Twickenham è stata sconfitta dall’Inghilterra per 21-8.