La pretestuosa discussione sul Leone a un documentario, divenuta valutazione (in negativo) di un’ottima Mostra, ha rivelato soprattutto una cosa. In Italia esiste un problema, che non è solo quello del pubblico, delle sale, dei festival.

Riguarda piuttosto il modo in cui si fa informazione sul cinema. Tutto il resto segue. Capita così che su un quotidiano a larga diffusione (Curzio Maltese, Repubblica, 17 settembre) si arrivi a dire che già Cannes aveva già premiato con la Palma un documentario. Era «La classe di Cantet. Un film molto bello, di totale «finzione». Le parole, forse lo si è dimenticato, hanno un’importanza. O no?