Schengen risorge il 15 giugno, anche se resta ancora un margine di caos, con alcune eccezioni e decisioni in ordine sparso. La Commissione ha “consigliato” ieri ai paesi Ue di riaprire le frontiere interne lunedì prossimo: sono d’accordo molti paesi in linea generale, Germania, Austria, Danimarca, Belgio, Repubblica ceca, i Baltici. La Polonia apre a tutta la Ue il 13 e al mondo la prossima settimana, l’Italia ha già aperto il 3 giugno e già esistono delle “bolle” di circolazione tra confinanti o paesi “aperti”, come Lussemburgo o Svezia. Ma sulla data del 15 giugno ci sono alcune eccezioni: la Francia, per esempio, apre ma tiene le frontiere chiuse con la Spagna fino al 21 giugno per “reciprocità”, perché Madrid (come Lisbona) non aprirà prima. La Danimarca ha ancora dubbi sulla Svezia. L’Ungheria frena ancora, Cipro ha stilato una “lista nera”. La Commissione può solo consigliare, ma la decisione definitiva spetta ai singoli stati.

Bruxelles, sulla base del parere del Ecdc (centro europeo di controllo delle malattie) ritiene che la situazione nella Ue sia ormai sotto controllo, simile nei vari paesi e che la chiusura «non è efficace per la lotta alla pandemia». L’Oms ieri ha detto che la situazione in Europa va meglio, ma è nel resto del mondo che «sta peggiorando», «quasi il 75% dei nuovi casi arriva da 10 Paesi, perlopiù nelle Americhe e in Asia del Sud. Anche molti paesi della regione africana stanno registrando un incremento, sebbene finora, nella maggior parte dei casi, sia ancora relativamente ridotto».

Bruxelles si preoccupa anche delle frontiere esterne chiuse dal 17 marzo scorso, e suggerisce una decisione “coordinata” per il 1° luglio, in particolare per i Balcani occidentali (Albania, Bosnia, Kosovo, Montenegro, Nord Macedonia, Serbia). «È giunto il momento di preparare concretamente l’allentamento delle restrizioni con i paesi la cui situazione sanitaria è simile a quella della Ue e riprendere le operazioni sui visti», ha affermato la commissaria agli Interni, Ylva Johansson, preoccupata per “turismo e business”. La Grecia, per ragioni di turismo, apre dal 15 giugno a Australia, Cina e Corea del Sud. Esiste il “visto Schengen” che vale per 26 paesi (22 dei quali sono nella Ue) e che deve quindi essere coordinato. Molti paesi Ue hanno intenzione di valutare caso per caso la situazione dei paesi terzi.