Merkel, escalation verbale sbagliata

Sulla crisi coreana e le recenti iperboli verbali è intervenuta anche la cancelliera Angela Merkel: «Non vedo alcuna soluzione militare per questo conflitto, vedo la necessità di continuo lavoro al Consiglio di sicurezza Onu, così come stretta collaborazione tra i paesi coinvolti, specialmente Usa e Cina».

Lo ha dichiarato Angela Merkel, parlando della tensione e delle minacce tra Corea del Nord e Stati Uniti. «Una escalation della retorica è la risposta sbagliata», ha aggiunto.

Mosca: «Il rischio è ormai concreto»

Il rischio che la conflittualità tra Pyongyang e Washington si trasformi in guerra è «molto alto». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. «I rischi sono molto alti: sono state espresse minacce dirette sull’uso della forza. In questi casi, quando si arriva a questo punto, il primo passo per evitare il peggio deve essere fatto da chi è più forte e intelligente» ha detto Lavrov che poi ha aggiunto: «Parlare di portare un attacco preventivo contro la Corea del Nord o di colpire l’isola di Guam, sono dichiarazioni che ci preoccupano».

Perfino Erdogan chiede una «Soluzione politica»

Sulla crisi coreana riesce a intervenire con toni pacati e invitanti al compromesso perfino il Sultano atlantico Erdogan. La Turchia – ha fatto sapere Ankara – vuole che Usa e Corea del Nord evitino a tutti i costi un conflitto militare e invita entrambi i paesi a risolvere la crisi nelle loro relazioni con mezzi pacifici. Erdogan in un punto stampa ha specificato: «Non vogliamo che la crisi tra gli Stati uniti e la Corea del Nord provochi un conflitto militare in quanto non avrà un impatto solo su questi due paesi; chiediamo una soluzione politica a questa crisi».