Gb, guai in casa per Boris Johnson

Primo intoppo per Boris Johnson, all’ultimo giro di pista della sua corsa verso Downing Street, a causa della litigata in casa con la giovane fidanzata, Carrie Symonds, fra urla e sfuriate che hanno indotto alcuni vicini a chiamare la polizia. La vicenda, avvenuta venerdì sera, potrebbe avere conseguenze, scrive la stampa inglese, nella sfida contro il ministro degli esteri Jeremy Hunt per la leadership del partito conservatore.

Spagna, la «manada» verso il ricorso

Ricorrerà al tribunale costituzionale l’avvocato della «manada» – il branco di 5 uomini che stuprò per dieci volte in una sera una ragazza durante le Sanfermines di Pamplona nell’estate del 2016 – contro la sentenza definitiva, emessa venerdì, dalla corte suprema spagnola. L’alta corte ha infatti aumentato da 9 a 15 anni ciascuno le pene per gli imputati colpevoli di «aggressione e violenza sessuale» contro una vittima «in nessun momento consenziente». Dunque non una storia di abusi nei confronti di una vittima in parte consenziente, come scritto dai giudici del tribunale di Navarra nella prima sentenza che fece scandalo in Spagna portando una marea femminista nelle piazze. Il presidente di Vox nel Parlamento andaluso, Francisco Serrano, su twitter ha commentato che la sentenza della corte suprema è stata condizionata da «pressioni dei media e condizioni politiche».

Austria, sfuma il debutto della squadra femminile del Vaticano

La protesta per i diritti Lgbt e per l’aborto ha rovinato il debutto all’estero della squadra femminile di calcio del Vaticano contro l’Fc Mariahilf. Prima del match, a Vienna, spettatori hanno esposto striscioni arcobaleno contro l’omofobia mentre alcune giocatrici austriache hanno mostrato messaggi sotto la casacca contestando la linea del Vaticano. La partita è stata così sospesa prima dell’inizio: le proteste sono partite infatti durante l’inno vaticano.