Banca centrale, Erdogan licenzia il governatore

Murat Cetinkaya, governatore della Banca centrale turca da aprile 2016, è stato licenziato ieri. Con decreto presidenziale firmato da Erdogan, in tronco e senza spiegazioni ufficiali. Per ora il suo posto sarà preso dal vice, Murat Uysal. La decisione non è un fulmine a ciel sereno: da tempo il presidente Erdogan era in rotta con Cetinkaya, accusato di non tagliare i tassi di interesse come chiesto dal governo turco.

Una richiesta mossa per attirare investimenti stranieri e incrementare le esportazioni dopo la crisi finanziaria dello scorso anno, quando la lira turca crollò provocando un’impennata del tasso di inflazione, ancora oggi sopra il 24%. Il problema del licenziamento è però politico e investe l’indipendenza della Banca centrale, in un paese in cui l’economia è affare di famiglia: il ministro delle finanze è il cognato del presidente.

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Israele ha fatto sparire le prove della Nakba

Negli ultimi dieci anni il ministero della difesa israeliano ha fatto sparire centinaia di documenti relativi ai crimini commessi durante la Nakba, la catastrofe del popolo palestinese, dalle milizie paramilitari sioniste e poi dallo Stato di Israele. A rivelarlo è il quotidiano israeliano Haaretz: dagli archivi sono state portate via e nascoste le prove dell’espulsione di massa di quasi un milione di palestinesi e le uccisioni di civili, tra cui le testimonianze di generali e soldati.

La scoperta è di alcuni ricercatori a cui serviva visionare documenti già resi pubblici in passato. Responsabile della sparizione è Malmab, il dipartimento per la sicurezza della Difesa. In particolare il suo capo, Yehiel Horev, ideatore dell’operazione che ad Haaretz ha spiegato: «Lo scopo è minare la credibilità degli studi sulla questione dei rifugiati palestinesi».

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Sisma, California dichiara lo stato d’emergenza

Il governatore della California, Gavin Newsom, ha dichiarato ieri lo stato di emergenza dopo che un secondo terremoto di magnitudo 7.1 ha colpito il sud dello Stato americano. Newsom ha poi chiesto una dichiarazione di emergenza presidenziale e l’aiuto federale per far fronte alla situazione.

I sismologi avvertono dell’elevata possibilità di una nuova significativa scossa, mentre sono già centinaia quelle di assestamento. L’epicentro è stato di nuovo registrato nella città di Ridgecrest, nord est di Los Angeles, dopo il terremoto di magnitudo 6.4 di giovedì. Non ci sono vittime e le strade sono state riaperte, ma i danni sono consistenti, dovuti anche agli incendi esplosi dopo il sisma e che stanno impegnando centinaia di vigili del fuoco. Problemi anche con l’elettricità: a Ridgecrest circa 3mila persone sono rimaste senza corrente.

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Haftar riconosce la Noc: «Il greggio lo esportano loro»

Dopo la strage di migranti a Tajoura, il generale Haftar tenta la via della moderazione. Ieri ha riconosciuto alla Noc, la compagnia nazionale libica del petrolio, il diritto esclusivo a esportare greggio e si è impegnato a proteggerne gli impianti, da lui più volte occupati. Nelle stesse ore il Consiglio di Sicurezza Onu riusciva a far uscire un comunicato congiunto (non una risoluzione) in cui chiede alle parti la tregua.

È la prima volta da aprile, quando Haftar ha lanciato l’offensiva su Tripoli, che il CdS si accorda su una dichiarazione. L’ultima era stata bloccata mercoledì dalle minacce di veto di Russia e Usa. Tra le richieste, anche il rispetto dell’embargo di armi. Eppure da mesi i due fronti regionali (e non solo) rifocillano chi Tripoli chi Bengasi. Tra questi la Turchia che non fa mistero dell’invio di armi al premier Serraj.