Internazionale

Brevi dal mondo: Sudan, Venezuela, Corea del Sud

Brevi dal mondo: Sudan, Venezuela, Corea del SudLe proteste a Khartoum nel luglio 2019 – Ap

Internazionale Raid dei militari sudanesi alla commissione che indaga le stragi di piazza del luglio 2019. Dialogo in corso, Caracas libera due cittadini statunitensi. Testa a testa nelle presidenziali sudcoreane

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 marzo 2022

Sudan, raid militare alla commissione che indaga le stragi

Le forze militari sudanesi hanno compiuto un violento raid nella sede della commissione chiamata a indagare i massacri del luglio 2019 contro i manifestanti per la democrazia, centinaia i morti. Attività sospese. Secondo la testimonianza del presidente della commissione, Nail Adeeb, le forze di sicurezza sono entrate nell’edificio e lo hanno occupato, cacciando i dipendenti. Un testimone parla di un’operazione congiunta dell’esercito e delle famigerate Rapid Support forces, la milizia paramilitare responsabile dei massacri di piazza. La commissione è stata più volte criticata dagli attivisti sudanesi per la lentezza nel giungere a una conclusione dell’indagine.

***

Dialogo in corso, Caracas libera due statunitensi

Sembra proseguire il dialogo tra Washington e Caracas dopo il viaggio di una delegazione del presidente Biden in Venezuela per discutere di un allentamento delle sanzioni in cambio di greggio (per sostituire il gas russo). Ieri il governo venezuelano ha liberato due cittadini statunitensi detenuti nelle proprie carceri: Gustavo Cardenas, della Citgo oil, arrestato insieme ad altri cinque funzionari nel 2017 per corruzione; e Jorge Alberto Fernandez, turista accusato di terrorismo per aver portato con sé con un drone nel 2021. Festeggia Biden («Li riportiamo a casa») ma non dà dettagli. I due sono tornati negli Usa già ieri.

***

Corea del sud, testa a testa alle presidenziali

Testa a testa alle elezioni presidenziali coreane ma con un candidato considerato leggermente in vantaggio, a sorpresa. Lee Jae-myung, del Partito democratico, ieri sera appariva infatti più vicino alla vittoria nei confronti del rivale conservatore Yoon Suk-yeol, che i sondaggi della vigilia davano per favorito. Con il 20 per cento delle schede conteggiate a livello nazionale, infatti, a Lee viene accreditato dalla Commissione elettorale nazionale (Nec) il 49,85 per cento dei voti contro il 46,92 per cento dell’esponente del Potere dei nazionali (Ppp).

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento