Fidel Ávila, il primo giornalista ucciso in Messico nel 2020

Si apre come si è chiuso il nuovo anno per i giornalisti messicani: con la prima vittima. Il corpo di Fidel Ávila è stato ritrovato mercoledì nello Stato di Michoacán vicino a una discarica, crivellato dai colpi di pistola. Quarantenne, lavorava per una radio. Così il Messico conferma i dati che lo indicano come uno dei paesi al mondo più pericolosi per i giornalisti: secondo il Committee to Protect Journalists nel 2019 sono stati uccisi 11 reporter, di cui cinque come rappresaglia per il loro lavoro.

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Gli Usa lo rifiutano, richiedente asilo si toglie la vita

Un richiedente asilo messicano si è tagliato la gola su un ponte sul Rio Grande, al confine tra Stati uniti e Messico, dopo aver tentato di attraversare la frontiera ed essere stato respinto dalla polizia. L’uomo, sui 30 anni, stava cercando di entrare nella città di Pharr, in Texas. Un fatto simile era già accaduto nel 2017 quando un migrante messicano, Guadalupe Olivas Valencia, si era tolto la vita a Tijuana un’ora dopo essere stato deportato dagli Stati uniti, dove lavorava come giardiniere.

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Kashmir, un tour per diplomatici nella repressione

Per la seconda volta in pochi mesi il governo indiano ha organizzato un tour per diplomatici stranieri in Kashmir. Un tour guidato di due giorni in cui New Delhi, denunciano kashmiri e opposizione, vorrebbe mostrare un’inesistente normalità nella regione a maggioranza musulmana, oppresso e privato la scorsa estate dello status speciale di autonomia. Eppure ben 12 diplomatici parteciperanno, tra cui l’inviato statunitense. Non ci saranno gli europei, i paesi del Golfo e l’Australia.