In Libano premier nuovo, sistema settario vecchio

Il Libano ha un nuovo primo ministro. A due mesi dall’inizio delle proteste contro corruzione e settarismo che hanno costretto il premier Hariri alle dimissioni, i partiti si sono accordati sul successore: è Hassan Diab, ingegnere, ex ministro, considerato un indipendente. Ha ottenuto la fiducia appoggiato anche da Hezbollah, Amal e il Free Patriotic Movement. Ora a Diab spetta il compito di formare il nuovo governo. Ma soprattutto di farsi accettare da chi occupa le piazze del paese chiedendo un completo mutamento del sistema di potere settario, che la fiducia parlamentare di ieri ha solo confermato. Non a caso altre proteste sono già in programma, da Tripoli a Beirut.

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Gli hacker iracheni occupano i siti di governo e milizie

Si chiama M4xPr0, è un gruppo di hacker iracheni che, dietro lo slogan «Il governo iracheno collassa in rete», ha preso di mira i siti e le pagine social di istituzioni governative, milizie sciite e funzionari della sicurezza. Per punirli della repressione delle proteste popolari costate la vita, dal primo ottobre, a 511 manifestanti. Il gruppo ha hackerato i siti dei ministeri di salute, petrolio, educazione, interni, ha fatto sospendere l’account Twitter di Qais al-Khazali, leader della milizia Asaib Ahl al-Haq, e ha preso il controllo degli account Facebook del Contro-terrorismo scrivendoci «Pagina chiusa per ordine del popolo». Ed è entrato nella rete interna dei ministeri di petrolio e comunicazione: ha scovato documenti che provano tangenti da milioni di dollari.

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Proteste in India, migliaia di arresti e tre uccisi

Non si ferma la protesta in India contro la nuova legge sulla cittadinanza, giudicata discriminatoria per i migranti di fede musulmana. Ieri, nonostante il blocco di internet, il divieto a scendere in piazza a New Delhi e negli Stati di Karnataka e di Uttar Pradesh e l’enorme dispiegamento di polizia, in decine di migliaia hanno manifestato: tre gli uccisi, migliaia gli arresti. Due morti a Mangalore: la polizia ha aperto il fuoco sulla folla. Una terza vittima a Lucknow, in scontri tra manifestanti e polizia. Tra gli arrestati Ramachandra Guha, noto storico e critico del governo Modi, e l’attivista Yogendra Yadav, poi rilasciati.

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Il Sudan in piazza un anno dopo chiede giustizia

A un anno dall’inizio della mobilitazione che nell’aprile 2019 ha portato alla cacciata di Bashir, in migliaia hanno manifestato a Khartoum per chiedere giustizia per le centinaia di vittime della repressione dell’esercito.