Vienna, in decine di migliaia contro il governo austriaco

Con la parola d’ordine «comitato d’accoglienza per il nuovo anno» 80mila austriaci (ma la polizia ha mantenuto le stime molto più basse, parlando di 20mila persone) ieri si sono radunati a Vienna per una manifestazione contro il governo nero-blu, varato un mese fa, del giovane conservatore Sebastian Kurz e del leader dell’ultradestra Heinz-Christian Strache. Al centro della manifestazione le politiche anti immigrati e di smantellamento dello Stato sociale. Il corteo ha attraversato il centro della città senza scontri.

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Egitto, un generale sfida al-Sisi alle urne

Generale contro generale: l’ex capo di Stato maggiore Sanin Anan ha annunciato di volersi candidare alla presidenza egiziana. A capo dell’esercito sotto Mubarak, dal 2005 al 2012 quando fu dimissionato dal deposto presidente Morsi, ha fondato nel 2014 l’Arabism Egypt Party. Alle elezioni del 2015 non ha ottenuto alcun seggio in parlamento. Resta da vedere se Anan riuscirà a trovare l’indispensabile sostegno di 20 deputati.

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Tunisi promette aiuti ai più poveri

Alla vigilia delle proteste di oggi (in occasione del settimo anniversario della rivoluzione dei gelsomini del 2011) il presidente tunisino Essebsi ha tentato di placare le piazze: ieri ha incontrato partiti politici e sindacati, tra cui l’Ugtt, e promesso interventi che smorzino gli effetti della finanziaria «lacrime e sangue» sulle classi più povere. Non sono stati dettagli, ma fonti parlano di sostegni economici alle famiglie.

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Siria, alle Ypg curde l’ultimatum turco

Ieri l’esercito turco ha sparato colpi di artiglieria contro postazioni curdo-siriane ad Afrin,il cantone ovest di Rojava. Sembra dunque già concreto l’ultimatum che proprio ieri il presidente Erdogan ha inviato alle Ypg curde: via da Manbij e Afrin «entro una settimana» o i turchi lanceranno l’offensiva. La presenza turca nella nord della Siria risale all’agosto del 2016 ed è volta a impedire l’unità dei tre cantoni di Rojava.