Cina, Costituzione sarà revisionata

Nel marzo del 2004 in Cina ci fu una revisione costituzionale che inserì nella costituzione della repubblica popolare cinese la difesa della proprietà privata e dei diritti umani. Ora secondo il «Financial Times» una nuova revisione sarebbe alle porte e potrebbe vedere il pensiero di Xi inserito anche lì, dopo essere stato messo nello statuto del Pcc. Secondo altre fonti, sempre statunitensi a dire il vero, la revisione potrebbe invece sigillare all’interno dell’impianto costituzionale il team ad hoc contro la corruzione inaugurato da Xi Jinping nel 2013.

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Vietnam, crescita prevista al 6,8%

Lo chiamano «Piccola Cina» perché cresce a livelli alti, perché ha un modello sia economico sia politico molto simile a quello di Pechino. E a confermare questo «trend» sono arrivati i dati ufficiali: il prodotto interno lordo del Vietnam dovrebbe aumentare del 6,81 per cento quest’anno; si tratta di un eventuale dato che supera l’obiettivo del governo, fissato al 6,7.

Lo prevede l’Ufficio generale di statistica, il cui direttore, Nguyen Bi’ch Lam, ha presentato un rapporto con i dati dei primi tre trimestri e le stime per il quarto: l’economia vietnamita è cresciuta del 5,15 per cento nel primo trimestre, del 6,28 nel secondo e del 7,46 nel terzo e dovrebbe crescere del 7,65 nel quarto. Alla ricchezza nazionale contribuiranno soprattutto l’industria e l’edilizia (8 per cento l’espansione stimata per l’intero anno) e i servizi (7,44 per cento).

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Onu: «In Yemen guerra futile»

«Una guerra futile e assurda» ha ucciso in un solo giorno 68 civili: la denuncia è delle Nazioni Unite, a fronte di un’escalation drammatica dei raid sauditi sullo Yemen, dal 4 dicembre scorso quando i ribelli Houthi hanno giustiziato l’ex dittatore (ed ex alleato di comodo) Saleh. In due bombardamenti, dice Jamie McGoldrick, coordinatore umanitario Onu, Riyadh ha ucciso 68 persone: il primo ha centrato un mercato nel distretto conteso di Taiz, 54 morti di cui 8 bambini; il secondo ha cancellato un’intera famiglia di 14 membri nella provincia costiera di Hodeida.

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Usa, tornano i visti per i turchi

L’ambasciata Usa in Turchia ha ripreso le attività di emissione di visti di ingresso per i cittadini turchi. La sospensione era giunta lo scorso ottobre in risposta all’arresto di un dipendente del consolato, accusato da Ankara di essere parte della rete dell’imam Gülen. L’uomo resta in prigione, ma Washington dice di aver ricevuto rassicurazioni da Erdogan: nessun altro dipendente sarà arrestato senza prima avvertire.