Xinjiang, schedati 2 milioni di uiguri

Secondo quanto denunciato dall’organizzazione no profit Gdi.Foundation, almeno 2 milioni e mezzo di cittadini musulmani cinesi della regione nord occidentale dello Xinjiang, sarebbero stati schedati. L’accusa emergerebbe a seguito di un probabile errore da parte della società di sicurezza cinese che detiene quei dati, lasciati «liberi» e dunque leggibili da chiunque. Nel database sarebbero segnalate anche moschee e luoghi di raduno. Per la Cina si tratta di un ennesimo problema, considerando che nei mesi scorsi erano emersi studi e testimonianze sulla detenzione di almeno un milione di uiguri in campi di rieducazione. Il Xinjiang costituisce una regione problematica per la Cina, a causa dei movimenti autonomisti, ed è da tempo utilizzata per sperimentare tecnologie di controllo sociale.

Libia, Haftar incontra ambasciatore italiano

Il sito «Address Lybia» ha pubblicato la foto della stretta di mano tra il generale Haftar, comandante dell’Esercito nazionale libico (Lna) e l’ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi. L’incontro è avvenuto nella base militare di Rajma, nell’est del paese. In precedenza Haftar aveva incontrato anche l’inviato dell’Onu in Libia, Ghassan Salamé.

Il Kenya all’Onu: chiudere Dadaab

Il governo del Kenya chiede all’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), che lo gestisce, la chiusura del più grande campo profughi del mondo, Dadaab, per questioni di «sicurezza nazionale». Gli oltre 200 mila rifugiati, prevalentemente somali, secondo le autorità di Nairobi «vanno trasferiti in Somalia o in un paese terzo».

Camerun, processo farsa agli anti Biya

Al via ieri a Mfoundi il primo processo a 30 dei circa 150 membri del Mouvement pour la renaissance du Cameroun (Mrc) arrestati insieme al loro leader Maurice Kamto all’indomani delle «Marce bianche» organizzate lo scorso 26 gennaio per protestare contro il regime dell’eterno presidente Paul Biya. I capi d’accusa vanno dalla «ribellione di gruppo» all’«istigazione all’insurrezione».