Rilasciate «a tempo» tre attiviste saudite

Sono state liberate ieri, temporaneamente, tre delle 11 attiviste saudite in prigione da un anno con accuse di spionaggio e terrorismo: la blogger al-Nafjan, l’accademica al-Mohareb e l’ex professoressa al-Youssef. Le altre, tra cui Loujain al-Hathloul, potrebbero essere rilasciate domenica. Lo ha deciso ieri il tribunale dopo un’udienza in cui le donne hanno denunciato torture e abusi sessuali in cella.

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Somalia, 15 morti in attacco al Shabaab

Attentato a Mogadiscio: ieri un’autobomba è esplosa davanti all’hotel Wehliye. La zona sempre molto affollata, via Maka al Mukaram, è stata più volte colpita da attacchi. Almeno 15 i morti, di cui cinque donne (sebbene testimoni alla Reuters parlino di 18 vittime). Il gruppo jihadista al Shabaab ha rivendicato. Sabato 15 morti in uno scontro a fuoco tra al Shaabab e forze di sicurezza.

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Caracas revoca carica a Guaidó

Carica revocata e 15 anni di interdizione dai pubblici uffici: è la pena comminata ieri dal controllore generale della Repubblica venezuelana a Juan Guaidó, presidente dell’Assemblea nazionale e auto-proclamato presidente del paese. Secondo il controllore, Guaidó spende più di quel che dice di guadagnare perché non avrebbe dichiarato fondi ricevuti dall’estero.

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Erdogan: Santa Sofia tornerà moschea

«Hagia Sofia non sarà più chiamata museo. Sarà una moschea». Il presidente turco Erdogan scomoda una delle meraviglie del mondo moderno a meri fini elettorali. Con il voto amministrativo previsto per domenica (si vota anche a Istanbul), Erdogan – che da anni promuove chiare politiche di islamizzazione della laicissima società turca – ha annunciato di voler trasformare Santa Sofia in una moschea.

Costruita nel 537 e considerata uno degli apici dell’architettura bizantina, fu usata come chiesa per 916 anni, prima di venir convertita in moschea dal sultano Mehmet II nel 1453, conquistatore (a soli 21 anni) di Costantinopoli. Nel 1935 Ataturk, primo presidente turco dopo il collasso dell’impero ottomano, la tramutò in un museo.

Alle critiche, Erdogan ha risposto: «Chi resta in silenzio di fronte agli attacchi alla moschea di al Aqsa non può dirci che cosa fare con Santa Sofia».