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Brevi & brevissime immigrazioneLa presidente del parlamento europea Roberta Metsola – Ap

Migranti, Metsola: «Sì a un accordo con l’Egitto» In futuro l’Unione europea potrebbe arrivare a siglare con l’Egitto un patto sui migranti simile all’accordo firmato con la Tunisia. Una possibilità […]

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 15 dicembre 2023

Migranti, Metsola: «Sì a un accordo con l’Egitto»

In futuro l’Unione europea potrebbe arrivare a siglare con l’Egitto un patto sui migranti simile all’accordo firmato con la Tunisia. Una possibilità di cui si era parlato nelle scorse settimane a Bruxelles rilanciata ieri dalla presidente del parlamento europeo Roberta Metsola a margine del Consiglio Ue. «Sono fiduciosa sull’avanzare nelle relazioni con l’Egitto per una migliore integrazione come fatto con la Tunisia», ha detto Metsola. «Il patto con Tunisi non è perfetto e non riguarda tutti i settori, ma va considerato perché i Paesi alle nostre frontiere chiedono un investimento sul dialogo senza che siano condizionati a trattenere i migranti nel loro territorio».

«Frontex rispetti i diritti fondamentali

Frontex faccia di più per sostenere la capacità dell’Ue e degli Stati membri di effettuare operazioni di ricerca e soccorso in mare: è quanto chiede l’Eurocamera in una relazione approvata con 366 voti a favore, 154 contro e 15 astensioni. Nel testo gli eurodeputati chiedono «piena cooperazione» per quanto riguarda il naufragio al largo delle coste della Grecia del 14 giugno 2023, ed esprimono «grande preoccupazione per le gravi e persistenti accuse mosse contro le autorità greche in relazione a respingimenti e violenze contro i migranti». L’Eurocamera elogia però il ruolo positivo svolto dall’Agenzia nell’aiutare gli Stati membri a far fronte all’elevato numero di persone che hanno attraversato le frontiere esterne dell’Unione, a seguito dell’attacco russo contro l’Ucraina, incluso il dispiegamento di circa 500 agenti del corpo permanente lungo il confine orientale dalla Finlandia alla Romania, e di altri 50 agenti in Moldavia.

Le ong: «Chiarezza sul naufragio di Pylos»

«Le indagini ufficiali sulle accuse credibili a proposito delle azioni e delle omissioni della Guardia Costiera greca, che hanno contribuito al naufragio e alla perdita di vite umane al largo di Pylos, hanno fatto pochi progressi sostanziali». Lo affermano Amnesty International e Human Rights Watch in un comunicato, a sei mesi dal naufragio avvenuto al largo del Peloponneso il 14 giugno in cui hanno perso la vita più di 500 migranti. «Le autorità dovrebbero garantire che le accuse contro i membri della guardia costiera e altri funzionari greci siano indagate a fondo e che i membri per i quali esistono prove sufficienti di illecito siano portati davanti alla giustizia», si legge nella nota. Le due ong hanno inoltre dichiarato che alcuni elementi delle indagini in corso rappresentano una fonte di preoccupazione, come la «confisca dei telefoni cellulari dei sopravvissuti, alcuni dei quali potrebbero contenere prove fondamentali».

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