Sarà l’imperatore Usa consenziente alla sospensione dei brevetti oppure il principio della proprietà privata della vita e la difesa della predominanza americana prevarranno? C’è speranza?

Ci chiediamo quale influenza avrà sulle discussioni in corso nel consiglio generale del Wto la recente decisione del Canada, d’Israele e del Senato del Brasile (quest’ultimo addirittura contro la volontà di Bolsonaro) di approvare il ricorso alla “licenza obbligatoria”. Cioè il potere eccezionale dello Stato, secondo l’art.31 dei trattati Wto- Trips, di consentire la produzione locale dei vaccini in circolazione contro il Covid-19 senza l’autorizzazione dei detentori dei brevetti (in passato, il Brasile e la Thailandia hanno adottato la licenza obbligatoria in sei casi. Lo stesso per alcuni Paesi a basso reddito).

In particolare, se il presidente Biden prenderà posizione in favore della sospensione dei brevetti, e come peserà la drammatica situazione della pandemia in India. Il fatto “aritmetico” che il numero dei morti indiani resta (secondo una visione insopportabile) «insignificante» su una popolazione di 1,4 miliardi di persone, condurrà i poteri economici e finanziari dello Stato più potente al mondo a mantenere l’arrogante opposizione alla sospensione provvisoria?

È molto probabile che Biden cercherà di adottare una posizione che eviterà soprattutto di cambiare il principio del diritto di proprietà privata sul vivente senza mettere in crisi la supremazia mondiale dell’industria farmaceutica Usa ed inimicarsi l’intero mondo del business e della finanza americana (ed anche europea). (Fra le 15 principali imprese farmaceutiche al mondo 8 sono Usa, 2 Ch, 2 Uk, 2 Ue, 1 J.).
A tal fine, potrà giocare una strategia su due campi. Il primo, aumentare considerevolmente le dotazioni finanziarie dello strumento Covax per accelerare ed espandere la quantità di dosi trasferite ai 92 Paesi a basso reddito, beninteso con i soldi pubblici dei paesi ricchi e “l’aiuto” di alcune grandi fondazioni “filantropiche” come la Fondazione Gates).

Il secondo, accelerare ed efficientare l’insieme della logistica di produzione locale e di distribuzione/commercializzazione dei vaccini attraverso una maggiore cooperazione industriale tra le imprese multinazionali, le loro filiali e sub-appaltatrici, le imprese di trasporto marittimo, aereo e su strada, il rafforzamento della digitalizzazione dei sistemi sanitari e delle strutture pubbliche locali (centri di vaccinazione, mobilitazione delle istituzioni pubbliche e delle associazioni della società civile impegnate nell’«aiuto allo sviluppo» e nella lotta contro la povertà…). Gli investimenti massicci nella logistica e nella digitalizzazione anche dei Paesi poveri presenterebbero un interesse certo per i mercati finanziari dei Paesi sviluppati e perpetuerebbero la dominanza tecnologica ed economica dei Paesi del “Nord” favorendo nello stesso tempo l’arricchimento delle ristrette oligarchie locali del “Sud”.

Due campi d’intervento che dimostrerebbero che il presidente degli Usa avrebbe accolto «il grido dei disperati del mondo», avrebbe ripreso la leadership mondiale della lotta per lo sviluppo, il benessere della gente, l’aiuto contro la povertà secondo equità e salvaguardando anche il principio caro ai Paesi ricchi dell’accesso a prezzo abbordabile ai beni essenziali per la vita.

Una scelta che sarà propagandata come ispirata da finalità «umanitarie» e «solidaristiche» (il mondo cristiano e cattolico cosi come quello progressista laico ne sarebbero, in maggioranza, facilmente attirati) e bene accolta dai sostenitori del capitalismo “buono”, della responsabilità sociale delle imprese, dell’intervento pubblico in sostegno dell’economia sociale di mercato. Così resterebbe in coerenza con quanto affermato in un documento pubblico del governo americano il 31 marzo 2021: «The Biden Administration is also committed to advancing global health security to save lives, promote economic recovery, and develop resilience against future global pandemics or crises. It looks forward to working with trading partners to collaborate on initiatives to address the global health and humanitarian response». (Cfr Online Pdf 2021 Trade Policy Agenda and 2020 Annual Report.pdf, p.15).

Biden non creerebbe nessuna ulteriore divisione in seno alla società americana. Avrebbe anche il pieno sostegno dell’Ue che da sempre si è ferocemente opposta alla sospensione provvisoria dei brevetti.

Questa scelta non cambierebbe nulla a livello di sistema lasciando intatti i fattori ed i processi strutturali che sono all’origine delle grandi crisi ambientali, sociali, umane ed economiche attuali.
Ultima speranza? Mi auguro con piacere di sbagliarmi.