Un altro colpo di scena nel processo di impeachment alla presidente Dilma Rousseff. Il presidente ad interim della Camera, il deputato Waldir Maranhao, ha deciso di annullare la votazione parlamentare che lo aveva approvato, il 17 aprile scorso.

Maranhao, del Partito Progressista, ha accolto la richiesta dell’avvocato generale dello Stato in merito a un vizio di forma nel voto alla Camera. Maranhao, che allora si era opposto all’impeachment, la settimana scorsa ha sostituito Eduardo Cunha, sotto inchiesta per corruzione, il principale promotore dell’impeachment alla presidente. Maranhao ha chiesto che il procedimento, attualmente in esame al Senato, torni ad essere esaminato dalla Camera in un lasso di cinque sessioni parlamentari: perché – ha sostenuto – si è trattato di un giudizio viziato, influenzato dai partiti che lo hanno promosso e che hanno pilotato il voto. E i Sem Terra hanno occupato un’azienda agricola di proprietà del vicepresidente Michel Temer, in quanto «sede di riunioni cospirative» contro Dilma.