Quando sembra che il governo Bolsonaro abbia davvero toccato il fondo, spunta sempre qualcosa di ancora più inaudito. Se c’è chi ha perfino dedicato un sito alle «cagate» dell’attuale amministrazione (Cagômetro.com), il video diffuso dal segretario della Cultura Roberto Alvim con il suo plagio di Goebbels rischia di superarle tutte.

Annunciando un investimento «di più di 20 milioni di reais» per il «Prêmio Nacional das Artes», Alvim non ha proprio resistito a copiare il ministro della propaganda nazista, per di più con le note in sottofondo dell’opera Lohengrin di Wagner, la preferita di Hitler: «L’arte brasiliana del prossimo decennio sarà eroica e sarà nazionale. Sarà dotata di grande capacità di partecipazione emozionale e sarà ugualmente imperativa, in quanto profondamente legata alle aspirazioni urgenti del nostro popolo, o non sarà niente». Proprio quanto sostenuto da Goebbels nel 1933: «L’arte tedesca del prossimo decennio sarà eroica, sarà fortemente romantica, sarà oggettiva e libera dal sentimentalismo, sarà nazionale, con grande pathos e ugualmente imperativa e vincolante, o non sarà niente».

Solo una «coincidenza retorica», ha tentato goffamente di giustificarsi Alvim, rimosso dall’incarico in seguito alla bufera provocata dal video. Perfino il guru di Bolsonaro Olavo de Carvalho, che lo aveva indicato per l’incarico, lo ha scaricato: «forse è andato fuori di testa», ha scritto su Facebook.

Oscurato una volta tanto da un altro esponente del suo governo, Bolsonaro non ha tuttavia rinunciato a regalare un’altra delle sue perle: durante un discorso al Planalto, il presidente ha pregato Dio di continuare a benedire il Brasile e di aprire «la mente di quelli che sono ancora di sinistra». I quali, ha detto, «non meritano di essere trattati come se fossero persone normali»