Il cambio della guardia erà già stato previsto, votato e – pareva – digerito. La 56enne genovese Annamaria Furlan il 24 giugno era stata eletta segretario generale aggiunto in vista della sostituzione di Raffaele Bonanni per raggiunti limiti di età: 66 anni. Il tutto ricalcando quello che avvenne in Cgil nel 2010 fra Guglielmo Epifani e Susanna Camusso.

Ma si sa, in Cisl le poltrone sono fondamentali e sotto la cenere covava la contrarietà di buona parte dei territori – la lombardia del destro Gigi Petteni – e di chi ambiva al posto di segretario generale – il segretario dei pubblici – Giovanni Faverin – per una scelta che scontentava molti. Poi è arrivato Renzi e l’addio alla concertazione e a quei tavoli che la Cisl ha sempre visto come ragione di vita per spuntare qualche contropartita. I mal di pancia sono aumentati – i pensionati della Fnp in testa – e la bile di Raffaele è tracimanta. Sembra che l’uomo che ha fatto uscire la notizia risponda al nome di Beppe Fioroni, l’amico cattolico che pare aver spifferato tutto a Dagospia.

Raffaele Bonanni, «il devoto muratore abruzzese», dunque lascia via Po dopo 8 anni. Una decisione presa «di pancia» già in estate e accelerata dagli eventi. «Ha voluto dimostrare a Renzi che il cambiamento c’è anche nel sindacato», dice chi gli è sempre stato vicino. Le conseguenze a breve saranno quelle di una maggiore unità sindacale: Bonanni negli ultimi tempi ha avuto più di uno screzio con Susanna Camusso – l’ultimo sul paragone Renzi-Thatcher – e la sua scelta dovrebbe portare alla ricucitura tra Cgil-Cisl-Uil nella riunione delle segreterie prevista per venerdì.

Furlan, che viene dal feudo Cisl delle Poste, non ha altra strada. Un’unità sindacale che Bonanni ha dovuto accettare quasi controvoglia, preferendo i tempi in cui con Angeletti, Sacconi e Fini sottoscrivevano il “Patto per l’Italia” del 2002.

Per Bonanni invece c’è da scommettere su un futuro in politica. Lo scorso anno la sua presenza alla convention della fondazione – poi abortita – di Luca Cordero di Montezemolo portò ad un vero trambusto in Cisl. Ora l’ipotesi più accreditata è un ticket con Corrado Passera e il suo “Italia unica” in nome dell’alleanza sindacati-imprese. Sempre che le voci su dossier sulla pensione che Bonanni si stava mettendo da parte lo costringano all’ascesi tra le montagne abruzzesi.