Dopo la rimozione dal sito della rivista online del ministero della giustizia del video che mostra Cesare Battisti mentre viene tradotto e ristretto in carcere, video che mostrando ripetutamente il volto di un detenuto costituisce anche una precisa violazione della legge, il ministro guardasigilli Alfonso Bonafede fa un altro passo indietro. Eppure ancora prova a difendere la sciagurata mossa che voleva essere autocelebrativa del ruolo del governo.

«È un video postato su facebook – prova a spiegare, tacendo il passaggio sul sito istituzionale – non lede nessuna dignità e mi sembra abbastanza assurdo che nelle 48 ore successive alla cattura di Battisti il mio video diventi il tema principale». «Riguardando il video – ammette nel corso di un’intervista a “Accordi e disaccordi”, trasmissione del canale Nove – non mi mi sono piaciuti né il montaggio, né la musica».

Davvero troppo poco per un’ammissione di responsabilità e senza nemmeno un accenno di scuse. Il ministro ha ripetuto invece la storia che «il mio intento era semplicemente raccontare quel giorno e il ruolo importante della polizia penitenziaria».

Per quel video le camere penali di Roma vogliono presentare un esposto.