Dopo Parigi, la guerra torna ancora una volta negli stadi. Questa volta è toccato alla Germania vivere l’incubo di un attacco terroristico durante una partita di calcio. E’ successo ieri sera allo stadio di Hannover dove – alla presenza della cancelliera Angela Merkel, del suo vice Sigmar Gabriel e di altri ministri era in programma un’amichevole tra la nazionale tedesca e l’Olanda. La partita però non è nemmeno cominciata. Un’ora e mezza prima del fischio d’inizio l’altoparlante ha invitato gli spettatori a lasciare in maniera ordinata lo stadio e a tornare a casa. Alle forze dell’ordine era arrivata la segnalazione, ritenuta attendibile dal capo della polizia locale, Volker Kluve, di un possibile attentato bomba all’interno della stadio, notizia che ha fatto immediatamente scattare l’allarme. In quel momento la cancelliera Merkel non si trovava ancora all’interno dell’impianto ed è stata subito fatta rientrare a Berlino. Stessa cosa gli altri membri del governo, mentre le due squadre di calcio non sono neanche entrate in campo. Poco più di un’ora dopo un altro allarme bomba è scattato alla stazione di Hannover dove si trovavano molte delle persone uscite dallo stadio. «Le indicazioni sono diventate sempre più numerose poco prima della partita, inducendomi a consigliare di annullarla», ha spiegato più tardi il ministro dell’Interno Thomas De Maiziere in una conferenza stampa, aggiungendo di aver agito «nel dubbio per la sicurezza» dei cittadini. «La situazione è seria, l’ho già detto», ha voluto specificare De Maiziere
La segnalazione di un possibile attentato sarebbe stata data ai servizi tedeschi dai colleghi francesi. Vaghe le prime informazioni, tant’è che le forze dell’ordine inizialmente si sono concentrate su un pacco e rinvenuto all’esterno del stadio e ritenuto sospetto. Poi si è passati all’esame di alcune auto parcheggiate, prima di scoprire un furgone truccato come un’ambulanza che, stando alle primissime e confuse ricostruzioni, sarebbe stato pieno di esplosivo.
Quattro giorni dopo gli attentati parigini, quella che ieri si preparava ad assistere alla partita era un’Hannover blindata con più di 800 poliziotti (contro i normali 200 presenti normalmente alle partite di calcio) in giro fin dal pomeriggio per le strade della città, armi ben in vista, e all’interno dello stadio. Al contrario di Bruxelles, dove l’amichevole Belgio-Spagna, in programma sempre per ieri sera, è stata annullata, sull’opportunità di confermare o meno l’incontro si è discusso molto in Germania, fino alla decisione che cancellare l’incontro sarebbe stato come darla vinta ai terroristi di Daesh: «Il nostro messaggio è chiaro», aveva spiegato il ministro della Giustizia Heiko Maas. «Noi non gli lasceremo cambiare il nostri stile di vita. Non dobbiamo dare ai terroristi la vittoria che avrebbero se annullassimo il match». Una decisione presa nel giorno in cui sette persone, sospettate di essere collegate in qualche modo agli attentati di Parigi, sono state fermate dalle forze dell’ordine ad Alsdorf, non lontano da Aquisgrana. Tutte e sette rilasciate però a sera dopo che è stata verificata la loro estraneità con quanto accaduto nella capitale francese.