Sarebbero almeno 27 le vittime dell’esplosione registrata ieri nel centro di Bangkok, capitale della Thailandia. Si tratta di un bilancio, non confermato da fonti ufficiali, riportato mentre scriviamo da alcuni media locali, e ripreso dalla Cnn ed altri siti, che sottolineano che tra le vittime vi sono almeno quattro stranieri.

Secondo quanto riportato, la maggioranza dei turisti rimasti coinvolti sono asiatici, molti cinesi. Secondo i media di Pechino sarebbero almeno due le vittime cinesi. Il governo militare thailandese (al potere dopo un colpo di stato nel 2014) ha lanciato un appello alla calma dopo l’esplosione a Bangkok, smentendo le voci di proclamazione dello stato di emergenza e chiusura per domani di scuole e uffici.

«Chiedo a tutti di mantenere la calma e di non diffondere voci che possano causare confusione nel Paese», ha detto il portavoce del governo Winthai Suvari, sottolineando che «ora le autorità hanno tutto sotto controllo». L’esplosione è avvenuta attorno alle 19, ora locale. «Stavo cenando allo Hyatt Erawan Hotel quando una potente esplosione ha scosso l’edificio», ha raccontato un testimone, Eric Seldin, «quando abbiamo avuto il permesso di uscire, un quarto d’ora dopo, abbiamo visto diversi corpi coperti da teli bianchi e danni al tempio». L’esplosione sarebbe avvenuta nei pressi di un tempio hindu, in una via centrale e lo scopo dell’attentato, secondo le prime voci, sarebbe quello di colpire il turismo, ma per ora è ancora presto per avere un’idea precisa di quanto accaduto. Ad ora non ci sono rivendicazioni dell’attentato.

Nel frattempo Il Consiglio Nazionale per la Pace e l’Ordine, il consiglio della giunta militare guidato dal primo ministro thailandese, Prayut Chanocha, si è riunito d’emergenza in seguito all’esplosione, secondo quanto riferito dal quotidiano thailandese The Nation. L’attentato è il più grave in Thailandia dal colpo di Stato militare del maggio 2014.