Ogni anno il museo di storia naturale di New York ospita la cena di gala della Camera di commercio Brasile-Usa per omaggiare le personalità dell’anno del Paese sudamericano. Quest anno però la tradizione verrà interrotta, in seguito a una mobilitazione del board degli scienziati del museo. Motivo: la Camera di commercio aveva deciso che a essere omaggiato sarebbe stato il presidente brasiliano Jair Bolsonaro.

I biglietti da 30 mila dollari a persona erano già esauriti, e i partecipanti includevano una serie di personaggi con interessi finanziari miliardari con Bolsonaro. I membri dello staff, però, hanno detto di aver saputo della sua presenza a cose fatte, e di non esserne stati contenti. «Tutto ciò che accade qui si riflette su di noi – ha affermato Susan Perkins, curatrice e docente di microbiologia presso il museo newyorchese – e Bolsonaro è tutto ciò contro cui lottiamo: il suo trattamento dei popoli indigeni, la sua mancanza di rispetto per l’ambiente, le sue opinioni e i suoi tagli alla ricerca scientifica…».

I membri del dipartimenti scientifico, bibliotecario e didattico del museo avevano iniziato a coordinare diverse iniziative per costringere il museo a cancellare l’evento, da una protesta durante la festa del 150° anniversario del museo a una lettera pubblica firmata in collaborazione con i socialisti d’America. Più di un ricercatore aveva minacciato di dimettersi e di «organizzare un boicottaggio dell’istituzione da parte di ogni singola persona che conosciamo in ambito scientifico». Anche gli attivisti di Decolonize This Place avevano già annunciato ogni tipo di protesta durante l’evento: «O lo cancellano o lo chiudiamo», ha detto l’organizzatore Amin Husein -, è molto semplice».

Alla fine la direzione del museo si è convinta e in una nota ha spiegato che l’istituzione quest anno «non è il luogo ideale per il tradizionale evento» e ha espresso «profonda preoccupazione» per gli «obiettivi dell’attuale amministrazione brasiliana».
La decisione è stata applaudita dal sindaco di New York Bill De Blasio, che sin dall’inizio si era opposto alla presenza di Bolsonaro e aveva appoggiato lo staff del museo. Questa vicenda, ha dichiarato De Blasio, «va al di là della semplice ironia, stava diventando una contraddizione sconvolgente, perché parliamo è un personaggio davvero pericoloso».