«Vi chiedo con umiltà di votare Virginio Merola nel ballottaggio. Vogliamo continuare a migliorare, non buttare tutto il lavoro fatto». È uno dei passaggi dell’appello al voto che Francesco Critelli, segretario del Pd di Bologna, affida a Facebook. Un appello che contiene tutto: a partire dal bagno di realtà che partito e sindaco in cerca del bis hanno dovuto fare negli ultimi 15 giorni, dopo aver cantato vittoria troppo presto ed essere usciti ammaccati dal voto del 5 giugno. Sembrava potessero vincere subito, si sono ritrovati al 39% contro un centrodestra a trazione leghista al 22%.

E così Critelli, il giorno prima del voto e dopo due settimane passate nelle strade di Bologna tentando di convincere delusi e arrabbiati, nel suo appello dice che le ricette miracolose non esistono «perché illudono gente arrabbiata», spiega che per governare serve rischiare, e a volte capita di sbagliare. Racconta di una Bologna che vuole essere attrattiva e solidale, dove nessuno resta indietro e dove tutti rispettano le regole. «E perché no, una città di sinistra». Appelli del genere se ne sono visti molti in città. Ha preso posizione l’Arci, l’Arcigay, la Cgil, i vertici della Fiom («nonostante il Pd sia il partito che ha più fatto male agli operai negli ultimi anni»), si sono schierati big della cultura come il compositore Ezio Bosso, lo scrittore Carlo Lucarelli, il jazzista Paolo Fresu.

Anche se le distanze tra i due schieramenti restano importanti se non politicamente abissali, la paura del ribaltone c’è. In realtà al sindaco Pd Merola basterebbe confermare i risultati del primo turno, ma in casa leghista tutti continuano a ripetere che cambieranno radicalmente i volti di chi andrà alle urne, che la crescita naturale dell’astensione colpirà solo il Pd, che centristi e grillini voteranno a destra e che anzi il popolo di Fi e Lega si risveglierà domenica perché per la prima volta dopo il 1999 sente di poter riconquistare la città.

«Nelle strade sempre più gente mi dice di andare avanti», dice fiduciosa la sfidante Lucia Borgonzoni. Una leghista atipica, come lei stessa si definisce. Tessera del Carroccio dal 1992, ex frequentatrice di centri sociali, Borgonzoni tenterà dove 5 anni fa ha fallito un altro “leghista dal volto buono” come Manes Bernardini, ora diventato civico-centrista e portatore di una dote di 18 mila voti che andranno soprattutto a destra.

Borgonzoni per tutta la campagna elettorale ha evitato gli eccessi tipici del vecchio celodurismo leghista, niente “zecche rosse”, niente ruspa se non per “rendere più attrattiva e sicura la città”. A lavorare per lei la disillusione dei molti arrabbiati con l’amministrazione per avere fatto magari bene, ma senza ascoltare la cittadinanza. «Trasformerò Bologna ascoltando tutti, la città diventerà come Padova dove il sindaco Bitonci ha sconfitto la sinistra ed ora è uno dei più amati d’Italia». Di certo Borgonzoni da sindaca ha promesso di sgomberare i centri sociali e i campi rom, che a Bologna non ci sono ma quello che conta in campagna elettorale, si sa, è l’immagine. La leghista ha anche annunciato di volere assegnare con un bando il Cassero, storica e simbolica sede dell’Arcigay. «Il piano terra è una discoteca, e poi se sono così bravi vinceranno loro non vi pare?». E poco importa che «mettere a bando» possa anche diventare sinonimo di «togliere la sede» (è già successo con un altro spazio lgbt: quell’Atlantide sgomberata dallo stesso Merola dopo un trattativa complicata) e che i proventi delle attività di autofinanziamento sostengano tutte le attività sociali del circolo. Anche questa è la ruspa della Lega.

Borgonzoni è riuscita addirittura a dire di essere pronta a celebrare le unioni gay, ma di non sapere se i suoi consiglieri faranno lo stesso. «Vi dirò la verità, non ne abbiamo mai parlato». Sono proprio le forze che potrebbero governare la città assieme alla leghista sorridente e ragionevole a preoccupare. «Dietro di lei c’è razzismo e xenofobia», ha ricordato Merola. Questa volta però l’appello all’unità repubblicana non sembra riscuotere adesioni di massa in città.