Via il segreto dai procedimenti interni della polizia. È la richiesta avanzata al capo della polizia, Alessandro Pansa, dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che comunica anche la ripresa a Montecitorio la prossima settimana dell’esame del ddl sulla tortura, già approvato dal Senato. Mentre il segretario del Sap, Gianni Tonelli, scrive al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiarire il famigerato applauso agli agenti condannati per la morte del giovane Federico Aldrovandi. «Se ho offeso i valori fondanti della nostra comunità – scrive – faccio pubblicamente ammenda e pongo le mie scuse». Da parte sua, la madre del ragazzo ribadisce che non perdonerà mai i quattro poliziotti. Boldrini, che ha incontrato la madre di Federico, sottolinea che «il gesto provocatorio non solo fa male a chi crede nella giustizia, ma danneggia soprattutto i tanti agenti che fanno il proprio dovere rispettando le regole». Ricorda che «il Parlamento si propone di migliorarle quelle regole, anche introducendo nel codice penale italiano il reato di tortura, e che la Commissione Giustizia della Camera avvierà la prossima settimana la discussione del disegno di legge già approvato dal Senato». E fa proprio «l’appello del presidente della commissione Diritti umani del Senato, Luigi Manconi, a sollecitare il capo della Polizia affinchè valuti la possibilità di togliere il segreto ai procedimenti disciplinari interni».