Il tema si porrà, presto o tardi. Per Laura Boldrini, presidente della Camera, deve porsi presto: una mozione per il riconoscimento dello Stato palestinese, ha detto ieri durante gli auguri alla stampa parlamentare, «è un passaggio importante da fare quanto prima. Lo faremo non appena possibile anche perché altri parlamenti, a partire da quello europeo, si sono già pronunciati». Per la maggioranza non è un argomento pacifico, ma certo ormai i segnali che arrivano da molti paesi europei (Gran Bretagna, Francia) e da ultimo il sì votato dall’europarlamento rendono la discussione ineludibile anche da noi. Ieri gli Usa hanno fatto sapere che non appoggeranno la richiesta palestinese all’Onu. A Strasburgo il Pd ha votato sì con il Ppe (ma Forza Italia è uscita dall’aula). «Il Pd proporrà una sua mozione sulla riapertura dei negoziati di pace fra Israele e Palestina e sul riconoscimento della Palestina», ha risposto Enzo Amendola (Pd), «in un confronto che non deve essere una petizione di principio ma il sostegno reale a una strategia italiana ed europea per riaprire i negoziati di pace in Terrasanta». Per Arturo Scotto di Sel «in Italia qualcuno fa melina. Non possiamo attendere oltre, il riconoscimento dello Stato palestinese deve diventare una priorità».