Ci tiene a sottolineare che «è il primo atto da presidente dell’Inps»: Tito Boeri ha firmato ieri, con Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, la convenzione che dà il via alla raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati relativi alla rappresentanza dei sindacati per la contrattazione nazionale.

Le comunicazioni relative alle deleghe al sindacato arriveranno direttamente dalle imprese, in forma aggregata e anonima. Manca però ancora tutta la parte relativa al Cnel, peraltro sotto riforma: quindi le prossime tornate contrattuali di fatto non avranno una rappresentanza sindacale certificata.

Il processo sarà lungo, ma intanto i sindacati restano divisi sulla necessità di una legge, ventilata negli ultimi giorni dal premier Renzi. Cisl e Uil sono contrarie, perché ritengono che la materia debba essere gestita in autonomia dalle parti. La Cgil è favorevole: «Ci sono temi come l’erga omnes che solo una legge può risolvere», ha spiegato ieri Susanna Camusso.

Concorda sul fatto che «non tutti i problemi aperti si possono risolvere in assenza di una legge» anche Boeri, «ma se le parti sociali sono in grado di autoregolarsi non penso sia necessaria», aggiunge. Marcella Panucci, direttrice generale di Confindustria, chiede di aspettare e «valutare l’applicazione dell’accordo».

Il presidente dell’Inps ha poi fornito i primi dati, relativi al periodo 1-20 febbraio, sulle assunzioni incentivate dalla legge di stabilità: «Sono state 76 mila le imprese che hanno fatto richiesta di decontribuzione, ma i lavoratori assunti potrebbero essere anche di più». L’Inps continuerà a monitorare e pubblicare i dati via via nei prossimi mesi. Il problema sarà capire se sono posti nuovi o conversione di rapporti precari.