Può essere ben  poco “Felice” come recita il titolo di una delle sue più famose (e vendutissime…) composizioni, “Happy”  Pharrell Williams che insieme a T.I. E all’esecutore Robin Thicke sono stati riconosciuti colpevoli di plagio e condannati a rimborsare oltre 7 milioni di dollari. Al centro del contenzioso un brano che Thicke aveva portato al successo nel 2013 “Blurred Lines” – numero uno praticamente ovunque – che la famiglia dello scomparso Marvin Gaye aveva trovato incredibilmente troppo somigliante a “Got to Give it up”, un  brano del 1977 della soul star scomparsa tragicamente trentun’anni orsono.

Tre settimane di udienze non sono servite ai tre autori per dimostrare di non aver copiato nulla e nessuno. Anzi, Thicke si è anche esibito al pianoforte eseguendo una serie di canzoni per dimostrare alla giuria che le somiglianze fra moltissimi grandi successi del pop non significano necessariamente plagi. Per gli avvocati la sentenza rappresenta un: “orribile precedente perché reprimerà gli artisti e e le etichette perché stabilisce che non è possibile rendere omaggi a artisti e epoche, uno stile o un groove”.

I rappresentanti della famiglia Gaye hanno invece fatto sapere di essere intenzionati a bloccare le vendite – digitali e fisiche – del disco fino a quando non sarà trovato un accordo soddisfacente sulle future royalties della canzone.