Lo stato di New York è emerso da queste elezioni di midterm con un abito che non indossava da 50 anni: è da così tanto tempo che i democratici di questo Stato non hanno un proprio governatore ed entrambi i rami del congresso, Camera e Senato.

È STATA UNA VITTORIA del governatore Andrew Cuomo, che con il Partito democratico ha preso il controllo completo del governo dello Stato di New York, eliminando in modo decisivo dal Senato i repubblicani che lo controllavano praticamente da sempre. Vittoria anche per i socialisti che hanno piazzato molti dei loro, come la 27enne Julia Salazar.

Lo Stato è sempre stato diviso tra l’anima liberal di New York City e i conservatori di upstate, di Albany, la capitale che si trova nella zona rurale di uno Stato percepito come di sinistra, ma che omogeneo non é. Ora i democratici devono capire cosa fare con questo potere ritrovato, e quasi tutti hanno idee e priorità diverse.

DOPO QUESTA TUMULTUOSA stagione di primarie in cui i liberal hanno sfidato sette candidati senatori democratici moderati, un’onda blu qui c’è stata: uno su tre dei democratici che giureranno in gennaio, saranno volti nuovi per le vie di Albany, e chiederanno cambiamenti. Ci sono già rumors su un’agenda che comprende la legalizzazione della marijuana per uso ricreativo, il limitare la quantità di denaro concessa nelle campagne elettorali statali, l’investire di più nei trasporti pubblici, implementare politiche di controllo delle armi, codificare le protezioni del diritto all’aborto, ripristinare gli affitti calmierati, incentivare le politiche ambientaliste, e la creazione di un sistema sanitario universale gestito dallo Stato. (m.ca.)