Politica

Blitz di governo e maggioranza al Senato sul decreto migranti

Inserite facilitazioni per lavoratori provenienti da paesi con accordi per il rimpatrio Blitz di maggioranza e governo in commissione Affari costituzionali del Senato dove è in discussione il decreto migranti. Dopo quattro rinvii dovuti al fatto che palazzo Chigi non si decide […]

Pubblicato più di un anno faEdizione del 7 aprile 2023

Blitz di maggioranza e governo in commissione Affari costituzionali del Senato dove è in discussione il decreto migranti. Dopo quattro rinvii dovuti al fatto che palazzo Chigi non si decide a comunicare i pareri sul testo, l’altro ieri sera il governo ha presentato la riformulazione di un emendamento (proposto anche dalle opposizioni) sulla gestione dei flussi per inserire quote di lavoratori stranieri destinate ad apolidi e rifugiati. In un paio di righette, e a sorpresa, l’esecutivo ha aggiunto un’ulteriore facilitazione per lavoratori provenienti da paesi con cui l’Italia ha stipulato accordi per il rimpatrio. Una possibilità già anticipata a dicembre dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi senza che però venisse inserita nella prima stesura del testo varato dopo la strage di Cutro. E improvvisamente ricomparsa lunedì sera. Decisione duramente contestata dalle opposizioni, con Pd e Avs che per protesta hanno abbandonato i lavori della commissione. «E’ una cosa vergognosa», ha commentato il capogruppo dem in commissione Andrea Giorgis sottolineando come, per regolamento, la riformulazione di un emendamento comporta che si lasci il tempo ai gruppi per avanzare rilievi e proporre eventuali subemendamenti. «Così non è stato – ha proseguito Giorgis – e alla fine la maggioranza ha votato l’emendamento».

Il timore adesso è che quanto accaduto la scorsa notte possa ripetersi ancora in vista dell’esame degli articoli più delicati del decreto: il 7 sulla protezione speciale, l’8 che introduce un nuovo reato per gli scafisti e il 10 sull’aumento dei tempi di detenzione nei centri per rimpatri (Cpr). Tre articoli sui quali la Lega, che in tutto ha presentato 21 emendamenti sui 30 totali della maggioranza, vuole intervenire con una nuova stretta nel tentativo di reintrodurre i decreti sicurezza di Salvini. E che sarebbero il vero motivo dei continui rinvii da parte del governo, e in particolare della premier Meloni preoccupata della reazione del Colle di fronte a un giro di vite troppo duro. «La verità- hanno scritto i senatori di opposizione in una nota – è che questo governo e questa maggioranza, consapevoli di aver scritto un decreto sbagliato, cercando di modificarne parti importanti impedendo alle opposizioni di svolgere la propria funzione».

La commissione è stata riconvocata per martedì prossimo alle 18.

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