La notizia non ruota attorno al dato incontrovertibile che i Black Keys abbiano realizzato un disco superlativo. Quello che fa brillare di una luce diversa e sfolgorante le undici incisioni di Delta Kream è la doppia via intrapresa per arrivare al risultato: da una parte il percorso musicale e dall’altro quello visuale. Con il primo i due ex ragazzi dell’Ohio hanno raggiunto lo stesso luogo da cui partirono ad inizio carriera con i primi due album The Big Come Up, Thickfreakness e l’ep Chulahoma, ovvero il territorio misconosciuto ma fondamentale per tutta la musica americana, del North Mississippi. È l’area geografica dove è nato l’Hill Country Blues e quella da cui i due si sono abbeverati, arrivando con questa uscita al giorno del loro personale «payback» ai maestri di riferimento. Lo fanno includendo due colonne portanti, non le uniche, di quella scena musicale: Kenny Brown già chitarrista di R.L. Burnside e Junior Kimbrough ed il polistrumentista Eric Deaton, tra l’altro impiegato ripetutamente in molti lavori della Easy Eye Sound di Auerbach.

I DUE PERMETTONO il salto di livello al progetto come si apprezza in Poor Boy A Long Way from Home, Coal Black Mattie e Sad Days, Lonely Nights, esibizioni a dir poco micidiali. Ma tutto fila in modo perfetto tra incisioni scritte oltre che dai già citati Burnside e Kimbrough, anche da McDowell, Burnette ed Hooker, di cui reinterpretano magistralmente Crawling Kingsnake, il cui video è stato girato nel juke joint di Jimmy «Duck» Holmes, lontano dalle Hills del nord dello stato. E qui sta il secondo merito di Auerbach & Carney, che con un immaginario visivo di primo livello legato alla loro notorietà, contribuiscono a gettar luce su un mondo musicale troppo poco noto. L’uscita del disco è accompagnata da una documentazione multimediale in pillole, ricca di informazioni, che materializza il fascino dell’area geografica dell’Hill Country.

E LO FA A LIVELLI raramente raggiunti prima, grazie ad una azzeccatissima foto di copertina firmata dal grande William Eggleston, oltre ad un lodevole impegno della band nel piazzamento dei Trail Marker, ovvero le targhe commemorative, dedicate ai due musicisti afroamericani lungo il percorso turistico Mississippi Blues Trail. Il meglio della sessione si raggiunge con le esecuzioni ipnotiche e psichedeliche di Goin’ Down South e Come On And Go With Me.