La tabella di marcia sul biotestamento ha avuto qualche sussulto e variazione di programma ma sull’approdo al momento non dovrebbero esserci sorprese. Tutti i gruppi del Senato si sono trovati d’accordo nel rispettare la deadline: domani alle 11 le dichiarazioni di voto e a seguire la votazione finale.

Dopo la seduta di ieri mattina durante la quale sono stati esaminati e bocciati, grazie anche a vari «canguri», la gran parte dei 3500 emendamenti presentati, e che è stata interrotta per le comunicazioni del premier Gentiloni in vista del Consiglio europeo e per agevolare l’imprevista riunione di presidenza di Alternativa popolare, si riprende stamattina con 35 richieste di voto segreto (prassi permessa sugli emendamenti per temi «etico-sociali») presentate da Fi, Ap e Idea nella speranza «che alcuni cattolici dallo spirito debole – ha spiegato Maurizio Sacconi – potrebbero trovare nell’anonimato la forza per opporsi alla introduzione di prime pratiche eutanasiche».

Oggi, mentre a Roma i senatori tenteranno di smaltire le ultime circa 500 votazioni rimaste, perfino forse prolungando i lavori fino a mezzanotte (sempre che sussista il numero legale), presso la Corte d’Assise di Milano si svolge l’udienza clou del processo a Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che sarà interrogato e potrà così chiarire come e perché ha aiutato Dj Fabo ad andare in Svizzera dove a fine febbraio ha potuto ottenere il suicidio assistito.

Domani invece, per seguire e accompagnare i lavori del Senato, mentre l’Aula sarà intenda a votare la prima legge che norma a livello nazionale le Disposizioni anticipate di trattamento, davanti a Montecitorio l’Associazione Coscioni riunirà (dalle 10,30 alle 13) «tutti i protagonisti della decennale campagna per le scelte di fine vita». Un modo per ricordare che ci sono milioni di italiani (che hanno firmato direttamente gli appelli, o rappresentati dai 90 sindaci e due presidenti di regione firmatari) in attesa della legge.