Il 14 gennaio 1967 a San Francisco, nel Golden Gate Park, tra le 20 e le 30 mila persone si riunirono per il primo Be-in, nel segno della pace, della condivisione, della difesa dell’ambiente e della natura, dell’espansione della coscienza anche attraverso l’uso di erba, Lsd (messo fuori legge pochi mesi prima) e affini. La lista degli oratori e musicisti presenti, sul palco e sul prato, è lunga. Tra gli altri: Timothy Leary, Richard Alpert/Ram Dass, Allen Ginsberg, Gary Snyder, Michael McClure, Lawrence Ferlinghetti, Jerry Rubin, Alan Watts, Jefferson Airplane, Grateful Dead, Big Brother and the Holding Company (con una giovane Janis Joplin), Quicksilver Messenger Service. Ken Kesey con i Merry Pranksters, Country Joe, i Doors, Dizzie Gillespiee, il tecnico del suono dei Grateful Dead e chimico underground Owsley «Bear» Stanley che distribuì a piene mani il suo White Lightning Lsd. Il servizio d’ordine era assicurato dagli Hells Angels che fornivano rinfreschi da un furgoncino e riportavano ai genitori i bambini persi tra la folla.

Quando salì sul palco Lenore Kandel migliaia di voci si unirono in un caloroso «Happy Birthday to you». Chi era questa ragazza lo racconta Dianella Bardelli nel suo ultimo romanzo «Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore» (Compagnia editoriale Aliberti, pp. 124, euro 14,90).

Nata nel 1932 a New York, giunta a San Francisco nel 1960, di origini russe e rumene, Lenore aveva pubblicato qualche raccolta di poesie e conosciuto Kerouac (che la chiama Romana Swartz in Big Sur), quando improvvisamente su di lei si accesero i riflettori. La polizia sequestrò il suo «The Love Book» e mise sotto processo tre commessi della libreria City Light e dello Psychdelic Shop per vendita di materiale osceno. In aula Lenore si difese affermando tra l’altro: «Amore è una parola di quattro lettere,l e parole veramente oscene sono odio, guerra, bomba .
Se possiamo riconoscere la nostra propria bellezza, sarà impossibile per ogni essere umano recare danno ad un altro essere umano».

«The Love Book» si compone di 4 poesie, in 8 pagine e 825 parole che inneggiano alla sacralità dell’amore fisico senza falsi pudori linguistici:
«Scopare con amore / conoscere il tremito della tua carne dentro la mia / sentire spesse dolci linfe scatenarsi / corpi sudati stretti e lingua a lingua / sono tutte quelle donne / dell’antichità innamorate del sole / la mia fica è un favo siamo coperti di venire e miele / siamo coperti l’un con l’altro / la mia pelle è il tuo sapore…».
In un articolo dell’epoca Jeffrey M. Burns scriveva: «Il processo ha avuto due risultati immediati oltre alle multe inflitte agli impiegati. In primo luogo, le vendite di «The Love Book» sono salite alle stelle. Prima del processo erano state vendute meno di 100 copie; dopo le vendite sono salite a oltre 20.000.

In segno di apprezzamento, la signora Kandel ha donato l’uno per cento dei profitti alla Police Retirement Association». «Love Book» fu assolto in appello nel 1971.
Per questo romanzo Dianella Bardelli ha contattato alcuni dei Diggers ancora viventi, che nel periodo della Summer of Love con Lenore distribuivano gratuitamente cibo e procuravano abiti, alloggio e cure mediche nella Haight-Ashbury Free Clinic.
Il più loquace è stato Peter Coyote, tra i fondatori dei Diggers, poi attore teatrale e nel cinema (anche in E.T. di Spielberg).

Attraverso un resoconto puntuale dei fatti storici, e prestando la propria voce e la propria immaginazione a un diario, Dianella Bardelli ripercorre la vita di Lenore, il suo impegno politico, il suo amore per Bill, un esponente degli Hell’s Angels.
Lei lavorava una volta alla settimana al Caffè Turco esibendosi nella danza del ventre, Bill scaricava navi al porto o aggiustava Harley Davidson in una officina. Nel 1970 i due ebbero un brutto incidente in moto. Lui se la cavò a buon mercato, lei riportò danni alla spina dorsale che la confinarono a lungo in ospedale e cambiarono per sempre la sua vita. L’incidente non fu colpa di Bill, che amava correre, ma di un’auto che tagliò loro la strada. Dopo qualche tempo la relazione con Bill si esaurì e Lenore, spesso chiusa in casa, diede tutta se stessa alla poesia.

Al di là del vibrante ritratto di Lenore Kandel, il romanzo di Dianella Bardelli riesce a far rivivere le «good vibrations» che da San Francisco attraversarono gli Stati Uniti per attraversare l’Atlantico e innescare il ’68 europeo. Un flusso di idee e di pratiche che continuano a evolversi e a diffondersi sottotraccia, a dispetto dei malpensanti.