Prima è toccato al maschietto. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha trascritto il suo certificato di nascita dove è indicato che il piccolo è nato all’estero, in Francia, e ha due mamme, una italiana e una francese. Poi, la stessa cosa è toccata a una bambina, lei nata in Inghilterra e anche lei con due mamme, questa volta una italiana e una inglese.

Senza saperlo i due bambini sono entrati nella storia di Roma. Nati all’estero, sono infatti i primi a essere stati trascritti dal Campidoglio diventando così cittadini romani e italiani. «Con questo atto garantiamo ai bimbi il riconoscimento della cittadinanza italiana, con i relativi diritti, e alle madri pieni doveri nei loro confronti», ha spiegato Gualtieri. «Si tratta di due certificati già formati all’estero e, con questa trascrizione, riconosciamo quello che è già sancito nei loro Paesi di nascita, ovvero che questi bambini hanno due mamme e non solo una. E’ maturo il tempo – ha proseguito il sindaco – di dare al paese una legge chiara per le famiglie omogenitoriali che garantisca gli stessi diritti che sono riconosciuti in tuta Europa».

La cerimonia in Campidoglio è avvenuta alla vigilia del Roma Pride che dalle 15 di oggi, con appuntamento in piazza della Repubblica, riempirà le strade della capitale dopo le polemiche dei giorni scorsi tra la Regione Lazio e gli organizzatori della manifestazione con la decisione del governatore Francesco Rocca di togliere il patrocinio alla sfilata lgbtq.

Che prima o poi Roma avrebbe rotto il divieto di trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali previsto da una circolare inviata dal Viminale alle prefetture si sapeva, bisogna solo capire quando sarebbe avvenuto. Gualtieri fa parte infatti degli oltre 300 primi cittadini «disobbedienti» che chiedono al parlamento di poter riprendere le trascrizioni alle anagrafi comunali. «Le grandi cose sono fatte di gesti semplici ha commentato la coordinatrice dell’Ufficio diritti Lgbt+ di Roma Capitale, Marilena Grassadonia – La trascrizione di oggi assume un’importanza ancora maggiore soprattutto alla luce della situazione politica». «Si riafferma oggi una realtà elementare – le fa eco Andrea Catarci, l’assessore al personale di Roma Capitale -: il riconoscimento di diritti aggiuntivi migliora la vita reale delle persone e nulla toglie al resto della cittadinanza».

Soddisfazione per le prime trascrizioni capitoline è stata espressa anche dal segretario di +Europa Riccardo Magi: «Bene il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ha registrato figli natii all’estero di famiglie arcobaleno – ha detto Magi -: i primi cittadini e le prime cittadine d’Italia vadano avanti nelle trascrizioni come chiediamo con la mozione di +Europa ’Caro Sindaco trascrivi’, che stiamo presentando in tutti i consigli comunali del paese. Dalla parte dei sindaci ci sono i principi costituzionali, che prevedono la tutela del diritto preminente dei figli e che, alla fine, prevarranno di fronte all’atteggiamento miope e prepotente del governo e dei partiti che sostengono questa maggioranza».

Da destra si promette invece battaglia: «Ci rivolgeremo al prefetto di Roma, Lamberto Giannini – annuncia Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale – perché il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, è il primo che deve attenersi al rispetto delle leggi e non può stravolgerle per i propri convincimenti politici».