Le funzioni di sindaco della Grande Mela le assumerà a tutti gli effetti solo con l’inizio dell’anno nuovo, ma Bill De Blasio (nella foto reuters) una decisione significativa l’ha già presa. Una decisione che potrebbe anche far cambiare idea a molti dei suoi sostenitori e che in ogni caso non lascerà certo indifferenti i newyorkesi. Il liberal di origine italiana ha infatti scelto di nominare ai vertici delle forze dell’ordine William «Bill» Bratton, un funzionario di polizia che aveva già ricoperto questa carica durante il mandato del repubblicano Rudolph Giuliani e che deve la sua notorietà proprio al fatto di essere stato uno dei maggiori fautori della «tolleranza zero» adottata negli anni Novanta dal sindaco-sceriffo.
Come dire che il democratico più progressista che abbia mai guidato New York ha deciso di affidare la sicurezza della città ad uno dei simboli viventi delle politiche della destra in questo campo. Ma di chi si tratta veramente? Chi è l’uomo che dirigerà d’ora in poi il New York Police Department, il più importante corpo di polizia degli Stati Uniti, forte di oltre 37mila effettivi? 66 anni, nato nella zona popolare di tradizioni irlandesi di Dorchester, a Boston, Bill Bratton ha combattuto in Vietnam prima di scalare velocemente i ranghi della polizia del Massachusetts, di cui è diventato capo a soli 32 anni. Proprio la sua folgorante carriera avrebbe attirato l’interesse di Rudy «the pitbull» Giuliani che nel 1994 lo chiamerà a dirigere il Nypd dopo aver sedotto gli elettori newyorkesi promettendo una politica law & order ad una città impaurita dove si registravano all’epoca oltre duemila omicidi l’anno.
Bratton e Giuliani condividevano del resto la medesima linea intransigente ispirata alla teoria degli intellettuali neoconservatori – nota con il nome di “broken windows”, letteralmente “vetri rotti” – che sosteneva come il tollerare anche le più piccole forme di vandalismo e di degrado avrebbe condotto inesorabilmente allo sviluppo della criminalità. L’emarginazione sociale era considerata alla stregua della malavita e la repressione era l’unica ricetta proposta in qualunque caso. Su queste basi, secondo le statistiche diffuse dall’amministrazione cittadina, tra il 1994 e il 1996, gli omicidi si sarebbero dimezzati e il resto dei reati ridotto di un terzo. Bratton, oltre ad ispirarsi alla filosofia dei «vetri rotti», avrebbe introdotto alcune innovazioni tecnologica, come la prima pionieristica banca dati informatica.
In realtà, sul lungo periodo – Giuliani è rimasto in carica fino al 2001 -, la “tolleranza zero” contribuirà soprattutto ad aumentare il numero dei minori arrestati, a raddoppiare la popolazione carceraria della città e a favorire una deriva razzista e violenta tra gli agenti. Emblematica da questo punto di vista la vicenda di Amadou Diallo, uno studente africano ucciso nel 1999 da un gruppo di poliziotti bianchi, raccontata anche da Bruce Springsteen nella canzone American Skin (41 Shots). Cementato da una comune visione della sicurezza, il rapporto tra Bratton e Giuliani non sarebbe però sopravvissuto al sospetto di una possibile concorrenza politica. Dopo che Time dedicherà la sua copertina al capo della polizia, con la frase «ecco l’uomo che sta vincendo la guerra al crimine», il sindaco deciderà infatti di interrompere il contratto del suo collaboratore, temendo di essere messo in ombra dalla notorietà crescente di quest’ultimo.
Sarà quindi il turno del primo cittadino di Los Angeles, il democratico James Hahn, di ingaggiare Bratton per affidargli la responsabilità delle forze dell’ordine della città californiana e in particolare la lotta alle gang tra il 2002 e il 2009. Anche in questo caso, i successi si affiancheranno alle polemiche visto che il nuovo venuto soffierà il posto all’afroamericano Bernard Parks, tra le proteste della comunità nera, e che il suo arrivo coinciderà con una escalation di tipo «militare» della polizia locale.
Il resto, è storia recente. Prima di essere richiamato in servizio da Bill De Blasio, Bratton aveva lasciato la polizia per lavorare per l’agenzia Kroll, la più importante società privata di intelligence del mondo, mentre un paio d’anni fa il suo nome era stato fatto dal premier conservatore britannico David Cameron per la direzione di Scotland Yard.
Infine, è arrivata la nomina e le prime parole dello stesso Bill Bratton che ha sottolineato la necessità «di ristabilire la fiducia tra le minoranze etniche e la polizia, ad esempio rinunciando allo “stop and frisk”», la pratica di fermo e perquisizione che colpisce in prevalenza neri e ispanici. Il nuovo responsabile del Nypd ha però anche aggiunto come speri «di poter ora portare a termine ciò che avevo iniziato tanti anni fa in città». In altre parole, finire il lavoro cominciato con Giuliani. Chissà se è davvero quello che si aspetta da lui Bill De Blasio.