Mentre Virginia Raggi onora il giorno della memoria (e riceve un invito a «tenere duro» da un sopravvissuto ai campi di sterminio), l’Organo di revisione economica e finanziaria che in dicembre aveva bocciato il bilancio capitolino relaziona in aula Giulio Cesare sul nuovo documento di programmazione, fissando rigidi paletti al raggio d’azione della maggioranza. Stavolta c’è il via libera, ma i revisori sottolineano lo stato problematico dei conti.

«Pure essendo il nostro parere favorevole perché l’equilibrio sembra, rispetto al precedente bilancio, più realizzato», spiega la presidente dell’Oref Federica Tiezzi, tale equilibrio è comunque ancora «precario, da tenere sotto controllo e da verificare», e se «l’ente non si attiva, i rischi potenziali che ci sono esporrebbero anche l’ente a rischio». In serata è lo stesso assessore competente, Andrea Mazzillo, a rispondere a Tiezzi: «L’equilibrio di bilancio è garantito e non c’è alcun rischio per la tenuta dei conti. Quanto detto oggi dall’Oref in aula appare poco coerente con quanto sancito dal parere favorevole degli stessi revisori».

Per Tiezzi i vizi del precedente bilancio sono sanati: è stato rimpinguato il fondo di accantonamento, che prima era troppo esile e rischiava di minare la garanzia di servizi fondamentali, sono state previste politiche di recupero delle entrate, che sono voci di bilancio strutturali. Ma «nonostante le verifiche la reale situazione dell’ente in qualche modo ci sfugge», puntualizza Tiezzi che invita in particolare a tenere d’occhio le aziende partecipate (e qui l’assessore competente, Massimo Colomban, potrebbe tornare alla carica per aprire ai privati). Le destre e il Pd, dall’opposizione, snocciolano il rosario degli aumenti: costeranno di più le cremazioni, aumenteranno le tasse per i mercati rionali.

Dal M5S sostengono che i rilievi critici sono da imputare all’eredità delle precedenti amministrazioni ma si invita l’Oref a dare una mano. Tiezzi risponde gelida all’invito a collaborare del presidente della commissione bilancio Marco Terranova: «Noi non lavoriamo a un obiettivo comune – replica la tecnica – Voi amministrate e avete il compito di farlo secondo le vostre scelte, noi abbiamo il compito di tutelare l’ente e fare l’esclusivo interesse dell’ente. Siamo a disposizione della maggioranza e dell’opposizione». Tutto lascia insomma pensare che il piano di rientro e il debito mostruoso lascerà pochi spazi di autonomia alla giunta.

Contesta la mancata rottura dei dogmi del bilancio il cartello di associazioni e spazi sociali DecideRoma, che aveva già emesso un verdetto critico in occasione della prima edizione del documento contabile: «Non esiste nessuna ’giunta del cambiamento’ se non cambia la strategia sulla finanza locale. Il nuovo bilancio è fortemente ispirato ai principi dell’austerità, anche se questa nuova versione prevede un leggero allentamento dei tagli per trasporti e scuola».

La sindaca è intanto impegnata a smentire le cronache giudiziarie che la riguardano. Trapelano nuovi messaggi della chat che confermerebbero le relazioni coi fratelli Marra, fin dalla campagna elettorale. A Raffaele, Raggi avrebbe addirittura consigliato di «farsi amico» Marcello De Vito, il presidente del consiglio comunale considerato avversario interno della sindaca dentro al M5S romano. Il legale della sindaca Alessandro Mancori smentisce che ci siano in campo conciliaboli con i magistrati per un eventuale patteggiamento. «Non ho ancora mai incontrato il pm Ielo», dice Mancori.

Raggi conferma: «Dopo le false ricostruzioni di telefonate tra me e Beppe Grillo (ovviamente smentite), viene persino inventata una fantomatica ’trattativa’ in corso con la Procura di Roma. Quanto ho da dire lo dirò, come è corretto che sia, ai magistrati». Ma potrebbe profilarsi un danno erariale dietro la nomina incriminata di Renato Marra a capo del dipartimento turismo. La Corte di Conti sta vagliando gli atti del procedimento penale che vede indagata Raggi per abuso d’ufficio e falso per  verificare se la promozione di Marra possa avere rappresentato un danno alle casse comunali.