Le reazioni dei democratici e dei repubblicani al primo incontro faccia a faccia tra il presidente russo Vladimir Putin e l’americano Joe Biden descrivono ancora una volta due letture della realtà completamente diverse.

Appena terminato il summit l’ultra trumpista Jim Jordan, deputato dell’Ohio e stella nascente dell’ultra destra statunitense, ha twittato: «I nostri avversari temevano il presidente Trump. Ridono del presidente Biden. E ogni americano dovrebbe essere preoccupato».

PER IL SENATORE DEL TEXAS Ted Cruz, Biden non avrebbe impedito a Putin di zittire la stampa, cosa che – stando a Cruz – in passato avrebbe fatto anche John Kerry: «Questa è una prassi. Quando John Kerry era segretario di Stato, ha fatto la stessa cosa, chiudendo un occhio sui delinquenti cubani che zittivano la stampa».

Nel caso di Kerry mancano dettagli del fatto citato, in quello di Biden Cruz si riferisce all’inizio del summit, quando ci sono state tensioni tra i giornalisti americani e russi al seguito dei due presidenti, causate da sgarbi fra troupe televisive e fotografi dei due Paesi che si sono deliberatamente rovinati le inquadrature a vicenda, peccato capitale in quest’area del giornalismo.

Pochi commenti da destra sui contenuti del summit. Le emittenti televisive più vicine ai repubblicani, come Fox News, si sono limitate a ripetere ancora una volta la retorica del vecchio Biden che non ha l’energia fisica necessaria per essere presidente, forse in attesa di un commento da parte di Donald Trump che, mentre scriviamo, non è ancora arrivato, e senza il quale il Gop sembra non avere idea di dove andare a parare.

LE UNICHE PAROLE di The Donald risalgono a quasi una settimana fa e sono state per lo più di scherno. L’ex presidente in una nota ha lanciato una frecciatina a Joe Biden, esortandolo a «restare sveglio» durante l’incontro con Putin e di porgere al presidente russo i suoi «più cordiali saluti». Dopo di ciò è sceso il silenzio

Per i Democratici, almeno a caldo, il summit è stata un’occasione per fare quadrato attorno al loro presidente, a cominciare dall’ex segretaria di Stato Hillary Clinton che durante la trasmissione tv Morning Joe ha affermato che «Putin è il grande disgregatore, ma se c’è qualcuno che vede aree in cui gli Stati uniti e la Russia possono lavorare insieme questo è Biden». Sullo stesso tono si sono incentrati gli interventi dei pochi che hanno rilasciato commenti.

Nessuna dichiarazione da parte del senatore socialista Bernie Sanders, impegnato al Congresso nella presentazione del Comitato ristretto sulla disparità economica e l’equità nella crescita. E nessuna parola anche da Alexandria Ocasio-Cortez e dalla squadra socialista, come se questa parte di politica estera fosse affidata esclusivamente alla Casa bianca, almeno al momento.